Anziani in festa per l’apertura del Centro diurno, a Rignano Garganico

di Antonio Del Vecchio

Festa grande, in mattinata, per gli anziani di Rignano Garganico. E ciò non a torto. Infatti, ha aperto i battenti, dopo una sofferta attesa,  il Centro Diurno a loro dedicato, una struttura ex-nova con servizio già appaltato una decina di anni fa alla Cooperativa “Angelica” di Manfredonia e mai entrata in funzione, per una serie di intoppi burocratici e funzionali.

Lo stabile a due piani si erge nel centralissimo Largo Portagrande con ingresso da Via Dante Alighieri , in contiguità con lo storico ex Edificio scolastico di stile impero messo su dal passato regime alla fine degli anni’30. Tra gli organizzatori, oltre agli Enti interessati, anche Michele Villani, persona attivamente impegnata da lunga data nel settore dell’associazionismo e del sociale in genere.

Alla cerimonia odierna, officiata nel bi-salone di Via Dante, c’era una nutrita rappresentanza di anziani di ambi i sessi e di addetti. A prendere la parola per primo è stato il sindaco Luigi Di Fiore, che si è detto arcicontento di aver risolto dopo tanti anni un problema assai avvertito dalla popolazione della terza età, priva finora di qualsivoglia luogo di incontro e di convivenza sociale per i nostri padri e nonni, costretti a causa degli acciacchi dell’età a vivere in casa e a soffrire la solitudine. “Gli anziani – ha detto- sono una risorsa attiva – da non disperdere, ma da utilizzare per il loro apporto educativo e valoriale”.

In sintonia si è espresso anche il parroco Don Santino Di Biase, che si è soffermato, tra l’altro, sul valore dell’esperienza e della memoria. Con il loro apporto ha sostenuto le nuove generazioni presenti e future possono rinsaldare la loro crescita ed affrontare l’avvenire  con più speranza. E’ stata, poi, la volta di Rita Valentino, educatrice e rappresentante della cooperativa in menzione, che si è detta soddisfatta per la larga e variegata partecipazione dei soggetti interessati. 

Secondo la stessa, gli obiettivi di fondo da raggiungere sono : la programmazione, organizzazione e gestione di attività che promuovano l’integrazione socio- culturale, l’aggregazione, la formazione , con particolare reinserimento ed attenzione alla possibilità di incidere su situazioni di solitudine, isolamento e marginalità, in particolari periodi dell’anno, allorché questi problemi si acuiscono. Il loro apporto tecnico-professionale- ha assicurato l’intervenuta– non mancherà mai.

E’ seguita la cerimonia religiosa della preghiera- benedizione, seguita con viva partecipazione e commozione dalla platea. Altresì, sono stati ricordati le persone e le associazioni impegnati a portare il testimone nel passato recente e remoto, quali Pietro Nisi, Michele Botta e tanti altri, non escluso il grande benefattore Giuseppe Ricci, professore di lungo corso in quel di Napoli, che alla causa degli anziani ha lasciato in eredità tutti i suoi averi, compresa la sua signorile abitazione, ubicata nel centro della capitale partenopea, maldestramente affittata e goduta da decenni da una importante banca.

Gli anziani sono una risorsa importante anche dal punto di vista della storia a trasmissione orale e degli usi e tradizioni ad essa collegata, come per esempio il Presepe Vivente, che da decenni li trasmette e li fa rivivere, arricchendo così  il bagaglio culturale di ognuno, cittadini e turisti che siano.

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