Una giovane calciatrice-studentessa partita da San Marco è arrivata in Serie A con il Padova

Tre anni fa con la squadra amatoriale di San Marco di Calcio a 5 Femminile,  ora punto di forza della Futsal Padova in serie A
E’ la storia della giovanissima calciatrice sammarchese Miriam Palma che si è trasferita tre anni fa nel centro veneto per studiare e vista la sua passione per il calcio si era iscritta in una squadra amatoriale. Notata subito dai dirigenti biancoscudati, la ragazza di San Marco In Lamis ha trovato subito posto nella squadra che gioca in Serie A.

“La mia è una classica favola del calcio – dice la calciatrice Palma, ora attualmente nella cittadina garganica per le festività -, ho giocato con la squadra del Sammarco, poi per studi a Padova ho trovato posto nella Nativitas, altra squadra amatoriale di Calcio a 5 femminile – continua la giovane calciatrice -, poi sono finita nel mirino del Padova che mi ha tesserato. In due anni abbiamo ottenuto due promozioni fino alla Serie A”. Miriam Palma, in poco tempo si è fatta largo a suon di grandi prestazioni, ormai è un punto di riferimento della squadra biancoscudata.

“Devo ringraziare i miei compaesani ed i miei allenatori di allora – continua la Palma -, se mi hanno fatto innammorare di questo sport e mi hanno dato i primi insegnamenti: senza il loro lavoro non sarei mai arrivata nella massima serie”. Due promozioni di fila con la maglia del Padova, ora la serie A. “Sono stati anni bellissimi, soprattutto per una come me che non era del posto – sottolinea ancora la calciatrice sammarchese -, ho ancora addosso i brividi del debutto e dei due campionati vinti”. Ora guarda al futuro. “resto con i piedi per terra – conclude -, spero di poter dare tutta me stessa per i colori di una squadra che mi ha cresciuto e di un gruppo che mi vuole bene”. Ma ci sono le sirene di un possibile passaggio a piazze importanti. Tante società hanno messo gli occhi addosso alla ragazza di San Marco. “Non voglio distrazioni, voglio continuare a giocare per il Padova e divertirmi”.

Antonio Villani (La Gazzetta del Mezzogiorno)

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