Presentato dall’Ambito il Red 3.0 a San Marco in Lamis, il Sindaco Merla: “Nuova stagione del welfare”

È attivo dallo scorso 24 giugno, si chiama “Reddito di Dignità 3.0” ed è un provvedimento della Regione per contrastare attivamente e concretamente le sempre più crescenti fragilità familiari, ovvero un’azione a sostegno di tutti i residenti in Puglia che non abbiano i requisiti previsti della misura di Reddito di Cittadinanza e spettante anche ai beneficiari del reddito di cittadinanza che hanno ottenuto importi bassi sulla carta prepagata delle Poste.

Fenomeni sociali marcatamente più presenti nelle aree interne, come quella dell’Ambito Territoriale di San Marco in Lamis (che interessa anche i Comuni di San Giovanni Rotondo, San Nicandro Garganico e Rignano Garganico) che ha organizzato un’intera giornata di informazione ed animazione – molto partecipata ed apprezzata dalla cittadinanza – presso la Villa comunale con uno stand informativo presidiato da personale tecnico ed attività ludiche per bimbi e famiglie.

A concludere le attività della giornata è stata la conferenza di presentazione del “Reddito di Dignità 3.0” alla presenza di Michele Merla (sindaco del Comune di San Marco in Lamis), di Lucia Caterina Ferro (Assessore alle Politiche Sociali del Comune di San Marco in Lamis) e dei tecnici dell’Ufficio dell’Ambito Territoriale.

“Un plauso ed un ringraziamento al Presidente Emiliano ed alla sua Giunta per aver ideato ed approvato la messa in campo di queste risorse mirate al sostegno delle fragilità familiari – ha spiegato l’Assessore Ferro -. Una scelta lungimirante perché si trovano risposte non alla povertà tout court, ma, ahinoi, ad una nuova e sempre più ampia fetta di emergenze socioeconomiche che colpiscono anche nuclei con discreto reddito. I nuovi ‘poveri’ sono, ad esempio, le donne vittime di violenza, i papà separati/divorziati, i diversabili senza supporto familiare. Il ReD 3.0 non è puro assistenzialiasmo, ma è l’avviamento di percorsi virtuosi per
tutti i componenti del nucleo familiare. Infatti, trattasi di interventi multidisciplinari e multisettoriali: i nostri tecnici intervengono sulle povertà educative, psicologiche ed esistenziali”.

“La sfida sta nell’informazione capillare e nell’inclusione di chi si trova in queste condizioni di fragilità, accorciando le distanze con la Pubblica Amministrazione – ha rimarcato il Sindaco Merla -. Di questi argomenti bisogna parlarne con sobrietà, competenza ed avendo a disposizione risorse che possano dare risposte immediate. Perciò, con il ReD 3.0 avviamo un nuova stagione del welfare: non elemosina, ma strumento per aiutare a superare il momentaneo periodo di difficoltà economica e/o sociale. Un lavoro ad ampio spettro possibile anche grazie alla costruzione di una rete sul territorio (con la regia ed il coordinamento dell’Ambito e gli Uffici dei Servizi Sociali) che si avvale della preziosa collaborazione dei Caf, dei Medici di base, degli Uffici Sanitari, dei Centri per l’impiego, delle scuole, delle associazioni; sono loro i nostri front office che ci aiutano ad informare e ad essere al fianco di chi ha bisogno e non sa come fare o ha pudore di farlo”.

Ma chi può accedere al ReD 3.0? Le tipologie di persone alle quali i servizi Sociali professionali dei Comuni pugliesi possono attivare direttamente la procedura di accesso al ReD 3.0, contestualmente alla fase di presa in carico per gli ulteriori bisogni sociali manifestati, sono ad esempio un disabile adulto senza supporto familiare, una donna vittima di violenza e senza nucleo familiare di sostegno, persone senza dimora o dimora fittizia presso il Comune, e genitori senza dimora a seguito della separazione dal coniuge. Per loro la possibilità di accesso è sempre attiva, già da inizio anno. Inoltre si è cercato di assumere a riferimento per il ReD 3.0 anche altre tipologie di persone che versano in condizione di grave fragilità economica e che – per i requisiti fissati dalla l. n.26/2019 sul Reddito di Cittadinanza – sarebbero stati estromessi da RdC: e così, a parità di ISEE pari a 9.360 euro potranno presentare in Puglia la domanda anche coloro che non hanno gli ultimi due anni continuativi di residenza in Italia (come gli immigrati regolarmente soggiornanti, ma anche e soprattutto gli italiani emigrati all’estero che rientrano dopo un periodo di lavoro o una vita trascorsa oltreoceano). Inoltre, la Giunta Regionale ha scelto di rendere più facile l’accesso e più favorevole la determinazione del contributo economico anche per le famiglie numerose e le famiglie con almeno 3 figli minori che, per la scala di equivalenza utilizzata dalla legge n. 26/2019 e per le modalità di calcolo del beneficio, non avrebbero potuto accedere a RdC ovvero che, pur avendo presentato domanda, si vedono restituire importi ricalcolati davvero bassi.

E così in Puglia una famiglia al cui interno sia presente un disabile grave, una famiglia numerosa con 5 o più componenti e una famiglia con almeno 3 figli minori, potrà presentare domanda di ReD 3.0 con un ISEE fino a 20.000 euro. Per tutti la possibilità di presentare domanda sarà attivata gradualmente tra maggio e luglio, in relazione anche alla necessità che per alcuni sarà necessario attendere la restituzione degli esiti corretti da parte di INPS sulle domande di Reddito di Cittadinanza respinte o accolte con importi irrisori. Trattasi di una domanda on line, compilabile anche in autonomia ovvero con il supporto degli sportelli CAF e Patronato, con la necessità di sottoscrivere un patto di inclusione per avere l’attivazione del beneficio economico. Perchè il Reddito di Dignità pugliese resta una misura attiva, cioè tutti coloro che riceveranno il ReD 3.0 dovranno svolgere un tirocinio, oppure un lavoro di comunità a beneficio del proprio nucleo, del proprio condominio, del proprio quartiere o della propria comunità di riferimento.

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