Michele Schiena: «Viaggio a New York City»

I have a dream (io ho un sogno) amava dire Martin Luther King. Anche io avevo il  sogno di visitare New York City, una delle metropoli più famose al mondo, conosciuta come la Grande Mela, alla foce del fiume Hudson sull’Oceano Atlantico.

Insieme ad un simpatico e rumoroso gruppo di sammarchesi e sangiovannesi, equamente divisi e capitanati dal biblico Lazzaro, ho vissuto un’eccezionale esperienza di vita che rimarrà sempre vivida nella mia mente e nel mio cuore.

Dopo essere atterrati all’aeroporto J.F.Kennedy e sistemati in uno storico Hotel sulla 34’ Strada, nel quartiere di Manhattan, ci siamo totalmente immersi nella frenetica vita del popolo newyorchese per visitare a piedi, in metro o a bordo di una comoda limousine il centro della città con i suoi celebri rioni e monumenti.

Accompagnati dall’ottimo Antonio da Rutigliano, la guida molto preparata con una carica umana tipicamente pugliese, abbiamo apprezzato Broadway, Central Park, l’Empire State Building, il Metropolitan, la bella Columbia University,  il ponte di Brooklin, la grandiosa biblioteca pubblica, l’immensa Time Square il quartiere ebraico Soho, la nuova struttura in metallo Vessel, il Madison Square Garden, la Chiesa di San Patrizio, il New World Trade Center con il memoriale, il Greenich Village, la Trump Tower, ChinaTown e Little Italy, il megastore Macy. Con la crociera Ellis Island abbiamo scoperto e ammirato la Statua della Libertà, simbolo dell’indipendenza americana.

E’ anche una città che non dorme mai, con i suoi imponenti grattacieli, i taxi gialli, le mille luci di Time Square, i fiumi di persone che si riversano nelle strade a tutte le ore del giorno e della notte: insomma un posto da vedere almeno una volta nella vita.

I momenti salienti dal punto di vista sentimentale sono stati gli incontri con l’architetto Antonio Saracino e lo scrittore-poeta prof. Joseph Tusiani.

Nella graziosa piazza di Bryant Park, Antonio Saracino, autore di brillanti progetti di architettura, design e public art,  ci ha illustrato, con elegante semplicità, il significato delle sue due sculture di arte cosidetta “scomposta”, ivi ubicate, che rappresentano la prima l’uomo del passato in pietra del Vermont e l’altra l’uomo del futuro in metallo lucido.

Una pattuglia sammarchese si è staccata dal gruppo, diretta verso la 72’ Strada per poter abbracciare il prof. Joseph Tusiani. Una visita breve ma intensa e carica di emozioni. L’illustre ospite ci ha ricevuto con grande amicizia nella sua accogliente abitazione all’undicesimo piano di un lussuoso condominio al n. 308 e ci ha offerto un gustoso caffè all’italiana, amorevolmente preparato dalla simpatica badante hawaiana.

Prepotentemente legato alla vita, si è calato con curiosità nei ricordi delle persone presenti chiedendo a ciascuno notizie dei loro familiari per prendere eventualmente lo spunto per una composizione, che continua quotidianamente a produrre. Nonostante i numerosi acciacchi, una mente splendidamente lucida e protesa verso l’acquisizione di stati d’animo e di emozioni, che alimentano la sua esistenza.

Dopo la parentesi delle  numerose foto, è partito spontaneo un caloroso applauso all’indirizzo di Joseph e subito dopo una sentimentale canzoncina dialettale, cantata in coro insieme al sommo poeta.

Bye bye

Michele Schiena

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