Bonus-mancette, Fitto: «Emiliano continua a sperperare soldi dei pugliesi»

Dichiarazione del candidato presidente del centrodestra per la Puglia, Raffaele Fitto

“Si chiamano Bonus perché chiamarli mancette elettorali suonava male: si tratta di soldi dei pugliesi dati ‘veloci veloci’ a 20 coppie di sposi (30mila diviso 1.500 a testa) e 40mila per circa 8.000 aziende turistiche: alberghi e strutture simili (fino a un massimo di 80mila euro), villaggi turistici, ostelli della gioventù, affittacamere, case e appartamenti vacanze, bed & breakfast, residence, campeggi e aree attrezzate per camper e roulotte (fino a un massimo di 35mila euro), agenzie di viaggio e tour operator (fino a un massimo di 20mila euro).

Insomma solo briciole e illusioni per tutti. Anzi no, esclusi gli agriturismi. E qui il danno è anche doppio perché oltre a non essere previsti dal Bonus Turismo non si hanno notizie dell’attivazione della nuova Misura 21 del PSR a ‘Sostegno temporaneo eccezionale a favore di agricoltori e Pmi particolarmente colpiti dalla crisi di Covid-19’. La Regione Puglia, così come hanno fatto le altre Regioni, avrebbe dovuto solo recepire e quindi mettere a disposizione del settore oltre 32 milioni di euro (pari al 2% di oltre 1 miliardo e 600 milioni di euro della spesa pubblica assegnata alla Puglia) concordando con Bruxelles le modifiche al PSR per poter offrire a ogni imprenditore agricolo nuove risorse a fondo perduto

Ma saper spendere gli aiuti europei è una pratica che alla Regione Puglia non riesce proprio, soprattutto in agricoltura. Si preferisce distribuire pochi soldi a pioggia, briciole immediate e non procedere con una seria programmazione delle risorse, che cos? facendo vengono puntualmente perse! Per questo dal 22 settembre la prima cosa che faremo sarà chiedere al Governo di utilizzare le risorse non spese, visto che per il solo Fondo per lo sviluppo e la coesione a fronte di 1 miliardo stanziato nel 2016 al 30 aprile 2020 risultano impegnati 122 milioni di euro e spesi 33. Stesso discorso per la spesa pubblica (fondi pubblici ed europei) stanziati per l’agricoltura. Obiettivo è non perdere più un solo centesimo. Non ce lo possiamo più permettere!”

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