Il Progressive Rock italiano: verso la fine

di Nicola M. Spagnoli

1978. Un anno che sembra rinvigorire il Prog con un numero più elevato di dischi degni di attenzione, rispetto al precedente, ma i nomi nuovi sono pochi fra cui un misterioso tastierista che fa un disco interamente musicale in giusto equilibrio fra avanguardia ed orecchiabilità ma non raggiunge la popolarità, si tratta di Sangiuliano che con ” Take Off ” lascia comunque un segno. Ancora quindi le vecchie glorie al vertice come gli Area nel loro ultimo, e come sempre sanguigno, album di studio e poi il Banco che a distanza di cinque anni dall’ultima opera per gruppo ed orchestra italiana (si parla del Rovescio della Medaglia|), finalmente tentano l’avventura e centrano in pieno l’obiettivo, il loro “…di Terra”, strumentale e ampiamente jazzato, forse è la migliore prova del genere nostrana. Mentre un ex-Gigante che aveva fatto parte del Telaio Magnetico di Battiato ai tempi di Aries, Mino di Martino con la compagna Terra Di Benedetto fanno un bel lavoro New Age ” Albergo intergalattico Spaziale” distribuito in poche copie e quindi sconosciuto ai più. Un altro collaboratore di Battiato, Lino Capra Vaccina dà alle stampe regolari il suo ” Antico adagio” e Battiato stesso regala delizie per soprano e pianoforte dai solchi di “Juke-Box” che con il Jukr box non c’entra per niente e anche monotonie ancestrali da quelli de “L’Egitto prima delle sabbie” sempre più ascrivibili all’avanguardia che al Prog in senso stretto. Mauro Pagani realizza il suo primo LP da solista, delicato e corposo ed a tutt’oggi godibilissimo, Demetrio Stratos continua, prima purtroppo di andarsene per sempre, i suoi esperimenti didattici e di grande qualità e la PFM cambia ancora rotta con l’ironia dei testi di Gianfranco Manfredi, realizzando un bel disco, completamente diverso dai precedenti con, in più, i disegni di Andrea Pazienza, in copertina e sulla busta interna.

Fra le poche novità di rilievo gli Zauber, con due donne strumentiste in organico, riprendono classicismo e assoli di flauto degni del primo Ian Anderson, ed i Signori della Galassia con uno stile più elettronico ma anche più dance. I Nova ed i Sensation’s Fix nonchè gli Osanna realizzano il loro ultimo lavoro, non diversi dai precedenti, mentre passano inosservati i pure interessanti lavori di Baffo Banfi, Marcello Capra e Susi Bellucci e soprattutto di Donella del Monaco solista. Anche i Baricentro realizzano il loro secondo album, sempre sulle orme di Perigeo e Weather Report ma più mediterraneo. Torneranno alla ribalta a livello mondiale addirittura cinque anni dopo ma con un singolo. Un disco strano a dir poco è poi quello de La Nascita della Sfera, un esperimento senza dubbio.

Da segnalare infine un disco curioso dei Goblin dopo tante colonne sonore soprattutto per i film di Dario Argento e prima dei vari progetti solistici “Il fantastico viaggio del bagarozzo Mark”, il primo cantato ma pur sempre prog.

1 – SANGIULIANO – TAKE OFF

70

2 – AREA -1978, GLI DEI SE NE VANNO, GLI ARRABBIATI RESTANO 35

3 – BANCO – …DI TERRA 35

4 – BARICENTRO – TRUSCIANT 40

5 – PREMIATA FORNERIA MARCONI – PASSPARTU’ 30

6 – OSANNA – SUDDANCE 50

7 – MAURO PAGANI – MAURO PAGANI 100

8 – DEMETRIO STRATOS – CANTARE LA VOCE 70

9 – DONELLA DEL MONACO – SCHONBERG KABARETT 110

10-ALBERGO INTERGALATTICO SPAZIALE – OMONIMO 1.200

11-ZAUBER – ZAUBER 100

12-LUCIANO BASSO – COGLI IL GIORNO 50

13-FRANCO BATTIATO – JUKE BOX 80

14-NOVA – SUN CITY 40

15-LINO”CAPRA”VACCINA – ANTICO ADAGIO 140

15-SENSATIONS’FIX – FLYING TAPES 25

16-FRANCO BATTIATO – L’EGITTO PRIMA DELLE SABBIE 80

17-G.”BAFFO”BANFI – GALAXY MY DEAR 70

18-SIGNORI DELLA GALASSIA – QUALCOSA SI CREA, NULLA SI….. 300

20-SUSY BELLUCCI – NEL PAESE DI SUSI 70

19-NASCITA DELLA SFERA – PER UNA SCULTURA DI CESCHIA 350

20-MARCELLO CAPRA – ARIA MEDITERRANEA 50

20-ANTONIUS REX – RALEFUN 50

21-LE GROUPE X – OUT OFF 50

22-GOBLIN – IL FANTASTICO VIAGGIO DEL BAGAROZZO MARK 35

23- MAURO PELOSI – IL SIGNORE DEI GATTI 50

24- LA STANZA DELLA MUSICA – OMONIMO 25

1979

La palma d’oro, nell’ultimo anno che segna la fine del Prog storico italiano (altrove era già finito da tempo), non può che essere assegnata ad “Andrè sulla luna” prima opera solista di un redivivo Arturo Stàlteri, ex tastierista dei Pierrot Lunaire che tanti lavori deliziosi realizzerà anche nel nuovo millennio. Anche il tastierista Cacciapaglia ci regala un bel disco a distanza di quattro anni dal primo e continuerà con calma, a sfornare, di tanto in tanto, piccoli capolavori. Anche Gigi Venegoni, dopo Rumore Rosso, fa un disco interessante di jazz rock sulle orme dei disciolti, per ora ma oggi come oggi ancora attivi, Arti e Mestieri. Ma questo anno per molti, eccetto naturalmente i sempiterni Banco, per merito dei fratelli Nocenzi, e la PFM, per merito di Franz di Cioccio, sarà l’anno del commiato, ci lasciano gli interessanti Libra e tanti altri che, pur continuando la fase concertistica, nemmeno producono qualcosa in vinile, forse perchè non li voglio più le case discografiche poiché il vento è cambiato, ci sono altri stili che vanno per la maggiore, il rock è tornato da un pezzo agli antichi furori senza tante raffinatezze, contaminazioni o, per alcuni, astrusità. Gli Area senza Demetrio vireranno verso un jazz strumentale senza particolari di originalità e sembra quasi che il grande concerto tenuto al parco Lambro di Milano da tanti protagonisti del Prog in onore dell’appena scomparso loro grande vocalist, celebri anche i funerali di tutto il movimento progressive. Anche i nostri antichi eroi sono cambiati, è cambiata proprio un’era, ora c’è quella “del cinghiale bianco”, come riferisce il nuovo Battiato Pop, che porta anche una svolta, quasi ci si vergogna di aver fatto certe cose ma la nostalgia a volte è troppo forte e quindi, come nei corsi e ricorsi storici, via al Prog numero due, al Prog numero tre, etc.,etc. che tornerà, in tono minore e di nicchia, ogni tanto nei decenni successivi e fino ai giorni nostri e forse oltre (Marillon, Muse, Tool, Porcupine Tree etc. a livello mondiale, di nicchia quelli italiani). Ma in fondo cos’e’ stato? Ed e’ servito a qualcosa? Secondo me sì perche’ l’unione, a volte felice a volte no, di tutti i generi musicali nel grogiuolo del rock, ovvero, secondo i gusti dei proponenti: il folk, il jazz, il blues, l’etnico, la classica, l’avanguardia, il rock che, senza etichette, è proprio quello che oggi propongono tutti i prodotti musicali più consapevoli e meno banali e forse nemmeno lo sanno.

1 – ARTURO STALTERI – ANDRE’ SULLA LUNA

100

2 – ROBERTO CACCIAPAGLIA – SEI NOTE IN LOGICA 50

3 – ARTI E MESTIERI – 5° STATO 40

4 – AREA – EVENT 76 35

5 – BANCO – CANTO DI PRIMAVERA 40

6 – LIBRA – SCHOK 40

7 – GEN FUOCO – DENTRO L’INVISIBILE 120

8 – TONY SIDNEY – PLAY IT BY EAR 100

9 – GIALMA 3 – L’ISOLA DEL TONAL 1.300

10-GEN VERDE – IL MONDO IN UNA CASA 270

11-BEIA COME ABA – BEIA COME ABA 60

12-STATALE 17 / EMPHASIS – STATALE 17 1.150

13-VENEGONI & CO. – SARABANDA 45

14-STRADAPERTA – MAIDA VALE 80

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