Fracchie e Via Francigena: storia e cultura di San Marco acquistate e vendute nel silenzio di tutti

Con la Determinazione n. 182 del 13-04-2022, il Comune ha “acquistato” dalla cooperativa S.CO.PRO di Monte Sant’Angelo il “servizio culturaleper l’organizzazione dell’evento “monumenti in cerca di attore” nell’ambito della promozione dei riti del fuoco legati alla settimana santa per la somma di € 14.640,00.

Tale “acquisto” è avvenuto non sulla base di un bando o di una qualche forma di avviso pubblico, ma accogliendo una autonoma manifestazione di interesse della cooperativa S.CO.PRO per la promozione della manifestazione “le fracchie di San Marco in Lamis” fatta con la nota prot. 0006692 del 01/04/2022, prima ancora che la Giunta Comunale emanasse l’atto di indirizzo per l’organizzazione dei riti della Settimana Santa e, cioè, prima della deliberazione n. 37 che è del 07.04.2022. In altri termini, pare che solo a Monte Sant’Angelo si sapesse, prima che la Giunta deliberasse, che il nostro Comune avrebbe affidato ad esterni l’organizzazione dell’evento Fracchie e non si sarebbe avvalsa, come nel passato e come pure prevede un regolamento, di associazioni di San Marco. Uno dei soci della cooperativa S.CO.PRO, inoltre, si occupa anche a Monte di comunicazione e promozione del territorio all’interno dell’Ufficio di Staff del primo cittadino Pier Paolo d’Arienzo.

Con la deliberazione n. 47 del 06.05.2022 la Giunta Comunale, poi, ha approvato un accordo tra i Comuni di San Giovanni Rotondo, Monte Sant’Angelo e San Marco in Lamis per la progettazione, gestione, programmazione, promozione e lo sviluppo dei percorsi turistico-culturali e cammini religiosi lungo la Via Francigena-Micaelica.

L’accordo individua il Comune di San Giovanni Rotondo, con la sua struttura dell’Ufficio Turismo, quale Ente capofila per la gestione di tutti i progetti avvalendosi del supporto tecnico dell’“Organizzazione di volontariato Monte Sant’Angelo Francigena” di Monte Sant’Angelo.

Evidentemente la scelta di “svendere” tutta la gestione della Via Francigena a San Giovanni Rotondo e Monte Sant’Angelo è conseguente con la, ancor più grave, svendita della nostra storia e l’avallo che i nostri amministratori hanno dato, e/o danno con questi atti, ad un evidente falso storico con l’esclusione, dal percorso della Via Francigena, del centro abitato di San Marco in Lamis, dove campeggia, orgoglio di tutti, l’Arco Saracino che testimonia il passaggio dei pellegrini.

Il nostro vuol essere un servizio di esclusiva informazione, ma l’informazione si fa anche ponendo le domande che si fanno molti cittadini. E, allora: a fronte di tutto questo, in un “paese che legge”, che si candida ad essere “città d’arte”, che annovera associazioni, fondazioni e tante persone di cultura, anche di fama internazionale, che hanno studiato e valorizzato la Via Francigena, come mai nessuno contesta questo modo di fare che affida a poche persone scelte così importanti, senza un minimo di discussione e partecipazione?

E, ancora: è legittimo questo “accordo” visto che il TUEL, all’art. 42, prevede che le convenzioni tra Comuni (e questa sembra più una convenzione che un accordo) sono di esclusiva competenza del Consiglio Comunale ed anche gli accordi ai sensi dell’art. 15 della L. 241/90 sono sì competenza della Giunta, ma sulla base della programmazione generale (Documento Unico di Programmazione) approvata dal Consiglio Comunale (e nel DUP in vigore tutto ciò non è previsto)?

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