La scatola rossa

di Mario Ciro CIAVARELLA AURELIO

Molto curioso vedere una scatola rossa con dentro la vita di una persona che non c’è più. Come se fosse un sarcofago non nascosto e poi ritrovato dopo moltissimo tempo, invece è un contenitore di virtù da mostrare a chi deve decidere e far sapere anche a quelli che non sanno di quella vita!

Decidere cosa? La santità di un individuo!! È tutta lì dentro, non le “sue opere”, ma le parole e i ricordi di chi l’ha conosciuto. Come quando vennero scritti i Vangeli: tradizione orale per decenni e poi alcuni decisero di mettere tutto per iscritto.

Che poi, pensandoci bene, tutti avremo delle scatole rosse, visibili e invisibili: pochissime mostrate e tantissime non esposte, dipende da noi… Quella in questione riguarda il sacerdote don Matteo Nardella (Catarrar), che probabilmente, non sappiamo quando, salirà agli onori degli altari, appena ci saranno due miracoli: il primo per la Beatificazione e il secondo per la Canonizzazione.

Il “dossier” con tutti i ricordi dei testimoni, è in viaggio verso il Vaticano, dove il Dicastero delle Cause dei Santi lo studierà. Quando ci sarà il visto del papa (un tutto ok) don Matteo diventerà subito Venerabile, con la traslazione della salma dal cimitero nella chiesa di San Bernardino.

Ma il tutto è lì dentro: nella scatola rossa. Una scatola che parla da sola, basta aprirla. Quando verrà aperta cosa troveranno? Parole, ricordi, testimonianze che nel tempo non scompaiono. Il sacerdote è morto 47 anni fa, eppure i ricordi dei tanti che lo conobbero sono ancora vivi, e quando si ha a che fare con i defunti, la verità è d’obbligo, non si può barare!!

Da lì dentro usciranno anche immagini che, quelli che indagheranno, vedranno nella loro mente. Una carezza data da don Matteo, un’estrema unzione, un’ostia appoggiata sulla lingua di un fedele, un matrimonio celebrato… tutto uscirà fuori da quella scatola rossa. E in questi casi ci deve essere per forza! anche la mano e le parole di dio sugli uomini che devono decidere che tutto quello che stanno esaminando “è cosa buona e giusta”.

Altrimenti, solo con la mente degli uomini tutto è vano: si rischia di sbagliare. Non possono esistere “santi sbagliati”. La Chiesa è fatta da uomini, ma quando deve decidere su tematiche del genere… ci pensa cento volte!!

Basti pensare che i miracoli certificati di Lourdes sono appena settanta, dal 1858 quando avvennero le apparizioni.

Forse, quando i social spariranno (succederà anche questo), ognuno di noi acquisterà una scatola rossa, dove metterci dentro i ricordi degli altri sulla nostra vita. In attesa che qualcuno nel tempo ripensando al nostro vissuto, deciderà di portare il tutto da un prete. E proporrà di aprire quella scatola, e poi di far vedere il contenuto “a chi di dovere”.

La santità in futuro sarà “merce rara”, e trovare dei santi sarà sempre più difficile…

(Foto di Gabriele Soccio)

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