Trichinosi: tre casi in provincia di Foggia

Avviata dal Servizio Veterinario una attività di controllo sugli alimenti di origine animale

A seguito della segnalazione di tre casi di trichinosi dell’uomo in un comune della provincia di Foggia, il Servizio Veterinario di Igiene degli Alimenti di Origine Animale dell’ASL Foggia ha avviato una capillare attività di controllo e verifica dei prodotti alimentari con sospetta infestazione da trichinella.

In passato, i focolai umani osservati in Puglia sono stati causati dal consumo di: carni crude di cavallo importate dall’estero; suini allevati allo stato brado e macellati clandestinamente; carne, cruda o poco cotta, di salsicce di cacciagione di cinghiale.

Cos’è la trichinella

La trichinella si diffonde soprattutto nelle specie carnivore ed onnivore (lupo, cinghiale, volpe, tasso, cane, gatto, uomo).

Il parassita resiste a lungo nelle carni in putrefazione e, quando in natura il tessuto muscolare viene ingerito da altro animale (volpe, lupo, cinghiale, maiale, etc.), il ciclo riprende.

L’uomo si ammala esclusivamente per via alimentare attraverso il consumo di carne cruda o non sufficientemente cotta, contenente larve del parassita.

Il periodo di incubazione nell’uomo è generalmente tra gli 8 e i 15 giorni ma può variare tra i 5 e i 45 giorni, a seconda della quantità di parassiti ingeriti.

La sintomatologia classica nel 40% dei casi è caratterizzata da: diarrea; dolori muscolari; sindrome simil-reumatica; debolezza; edemi alle palpebre; fotofobia e febbre.

Il parassita è in grado di resistere, per un mese, al congelamento a -15 C° ma viene inattivato nel momento in cui la temperatura di cottura nel cuore delle carni raggiunge i 70 C° per almeno 4 minuti.

La preparazione di salumi e salsicce è a rischio se la carne non viene preventivamente sottoposta ad esame trichinoscopico: essiccatura, salatura e affumicamento non assicurano la morte dei parassiti.

Per evitare pericoli per l’uomo e il diffondersi della malattia è necessario:

  • sottoporre tutti i maiali macellati a domicilio per uso familiare e tutti i cinghiali abbattuti durante la caccia, alla visita e al controllo delle carni da parte del Servizio Veterinario di Igiene degli Alimenti di Origine Animale (Area B), così come previsto da legge;
  • segnalare al Servizio Veterinario Area C la presenza di carcasse di animali morti nei boschi (in particolare, volpi e lupi);
  • non abbandonare visceri e carcasse di cinghiali nell’ambiente (poiché se infestate da trichinella, come indicato precedentemente, potrebbero perpetuare il ciclo tra gli animali selvatici).

Le raccomandazioni della ASL Foggia

Le attività di controllo del Servizio Veterinario di Igiene e Controllo degli Alimenti di Origine Animale continueranno su tutto il territorio dell’ASL della provincia di Foggia e su tutti gli esercizi che trattano prodotti carnei (o a base di carne), al fine di garantire la tutela della salute pubblica attraverso il rispetto delle norme e dei Regolamenti in materia di igiene.

L’ Asl Foggia, pertanto, invita:

  • chi pratica attività venatoria a chiamare i Servizi Veterinari ai numeri 338.9539262 e 333.4929127 per indicare dove viene custodita la carcassa del cinghiale, al fine di poter procedere all’ispezione sanitaria ed al relativo prelievo di muscolo per l’esame trichicoscopico (che è gratuito);
  • chi intende macellare i suini a domicilio per uso familiare a comunicare preventivamente al Servizio Veterinario di Area B ai numeri 338.9539262 e 333.4929127 il luogo ed il giorno della macellazione. Sarà cura del Medico Veterinario indicare la corretta procedura da eseguire e l’orario dell’intervento. Ciò al fine di rispettare le vigenti norme in materia di benessere animale e sanità pubblica.

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