San Marco in Lamis, bando rifiuti: sindacato proclama stato di agitazione

Non piace affatto a sindacato e lavoratori il nuovo bando di gara per il conferimento dei servizi di raccolta, effettuato con il metodo del “porta a porta”, smaltimento e trasporto in discarica dei rifiuti solidi urbani del Comune di S. Marco in Lamis, approvato dalla giunta guidata da Michele Merla e pubblicato giorni fa sull’albo digitale della cittadina garganica. Il servizio avrà la durata di 24 mesi, con eventuale proroga di ulteriori max 24 mesi, qualora l’ARO non avesse ancora appaltato e avviato il servizio di igiene urbana nei comuni ad esso appartenenti. L’importo globale del capitolato per 4 anni di servizio (24 mesi + 24 di eventuale proroga) è pari a € 4.900.506,12 (importo annuale € 1.225.126,53). In particolare, l’appalto ha per oggetto il servizio di raccolta, trasporto e conferimento agli impianti di smaltimento e/o recupero e/o trattamento dei rifiuti urbani prodotti in tutto il territorio comunale, nonché i servizi di igiene e nettezza urbana connessi, secondo le prescrizioni e modalità dettate dal nuovo capitolato (in allegato). L’azienda vincitrice andrà a sostituire la Edilverde di Apricena.

Ma preoccupare di più gli addetti ai lavori è il monte ore previsto dalla gara, pari a 37.638 ore/anno, da distribuire sugli attuali 29 dipendenti in servizio a tempo indeterminato. Preoccupazioni espresse già dai consiglieri d’opposizione nel consiglio comunale del 23 luglio scorso durante la presa d’atto del nuovo capitolato sottoposto all’attenzione della massima assise cittadina La nuova modalità di quantificazione delle prestazioni da erogare andrebbe a ridurre le retribuzioni del personale dipendente, oltre a diminuire la qualità dei servizi offerti oggi al cittadino. Tant’è che la CGIL provinciale ha proclamato lo stato di agitazione del personale dipendente del cantiere di S. Marco in Lamis «con il relativo avvio della procedura del raffreddamento dei conflitti, in quanto, venuta a conoscenza della pubblicazione del bando di gara, a seguito di approvazione di apposita delibera, adottato dal Comune di S. Marco in Lamis”, si legge nella missiva inviata al Prefetto di Foggia e al primo cittadino Michele Merla.

«Nell’apprendere della formulazione del quadro economico – scrivono ancora il Segretario Generale della CGIL Mario La Vecchia e il Coordinatore Provinciale Ambiente Michele Corsino -, soprattutto quello relativo alla quantificazione del costo del personale, in relazione alla quantità e qualità dei servizi richiesti, la scrivente O.S. riscontra evidenti incongruenze che mettono in seria difficoltà l’espletamento del servizio quali/quantitativo rispetto a quello oggi erogato. Pertanto, preoccupata per l’applicazione in toto dell’art. 6 (clausola sociale), nonché, del mantenimento dei livelli occupazionali chiede, un incontro urgente con le SS.VV. nel tentativo di dipanare tali preoccupazioni e nel mettere in atto possibili correttivi per la salvaguardia sia della platea dei lavoratori in servizio che per la erogazione dei servizi quali/quantitativi in applicazione del futuro appalto”.

La sede aziendale prevista è quella di Via Amendola “dietro pagamento del canone mensile di affitto pari ad € 2.000,00 che verranno trattenute sul canone del servizio da pagare all’aggiudicatario”.  La zona, come si ricorderà, fu teatro di un incendio quasi sicuramente di natura dolosa in cui andarono distrutti una decina di mezzi della Edilverde, per un valore stimato di circa 250 mila euro, cassoni in plastica e balle di rifiuti stoccati nel capannone. Lo scorso anno, inoltre, i Carabinieri del N.O.E. di Bari, a causa della pavimentazione inadeguata e per la mancanza dei requisiti previsti dalla normativa di settore, avevano sottoposto a sequestro preventivo lo stesso centro in quanto «al momento del controllo erano presenti cassoni ricolmi di rifiuti solidi urbani e anche rifiuti speciali pericolosi. Dai compattatori presenti fuoriusciva del percolato, che a causa della mancanza di pavimentazione penetrava all’interno del terreno». Per superare tale problematica, l’amministrazione comunale aveva pensato di realizzare in un’area attigua al cantiere di Via Amendola un Centro Comunale di Raccolta. Più tardi però, nonostante il finanziamento da 300mila euro già ottenuto dalla Regione Puglia, si scopri che la zona era a rischio allagamento «a causa della presenza di un canale obliterato per cui – affermò qualche mese dopo il settore tecnico comunale – è necessario intervenire preliminarmente all’esecuzione dei lavori inerenti il CCR programmando ed eseguendo un intervento di mitigazione del rischio idraulico per il quale è necessario reperire le relative risorse finanziarie che non possono essere fronteggiate con il finanziamento inerente il CCR».

Allegato: CAPITOLATO RIFIUTI

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