Nella confessione perché dettagliare tutti i peccati?

di Silvano SIRBONI (Famiglia Cristiana)

Un lettore si domanda perché non sia sufficiente un atto di dolore generale. La risposta del teologo.

LEONARDO E. Nella confessione non si potrebbe pronunciare davanti al sacerdote, con cuore sincero, un atto di dolore generale senza andare nei particolari dei peccati?

Dio non ha bisogno della lista dettagliata dei nostri peccati; li conosce tutti e anche meglio di noi perché lui vede nel cuore. Neppure il sacerdote, salvo patologie personali, ha interesse a conoscere tutti i dettagli, se non quelle circostanze che aggravano o diminuiscono la colpa. Siamo noi che, spinti dal sincero pentimento, sentiamo il bisogno di dire nella sua essenzialità, senza inutili dettagli, il male commesso. È un bisogno fondato sulla nostra natura ogni volta che chiediamo scusa. Anche la vergogna manifesta la sincerità del pentimento ed è essa stessa una forma di penitenza. Il sacramento della Penitenza è prescritto per chi è consapevole di peccato grave. Ma non dimentichiamo che la confessione sacramentale anche dei peccati non gravi è sempre un incontro con la misericordia del Signore che impedisce la cronicizzazione delle nostre cattive abitudini e ci conferma nel cammino di conversione.

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