Una poesia di Antonio Villani dedicata alla mamma di cui oggi ricorre la giornata del ricordo
di Luigi Ciavarella
Con questa poesia in vernacolo Antonio Villani, poeta sensibile ai buoni sentimenti, getta uno sguardo amorevole sulla figura materna, sempre con quella sua grazia poetica che ce lo rendono prezioso, rivolgendole parole d’affetto e di riconoscenza (Quédd’aria materna/te ajj’énchie de luce,/simbre na madonna/cu nu bbàmbenedde).
I versi sono accompagnati dal dipinto della Madonna, la Madre Celeste, (“La Madonna col bambino”, Opera di Giovanni Battista Salvi detto il Sassoferrato, della metà del ‘600, foto) a cui l’Autore fa ricorso per farne il ritratto alla bellezza, ma anche testimonianza di dedizione, amore e coraggio, affidandole parole ridondante di tenerezza che odorano di fragranza come la bontà del pane appena sfornato (La mamma jè pane/appena sfurnate,/tagghie, scuppe, magna/sapure sèmpe fine).