Corruzione elettorale, Furore (M5S): «Il PD foggiano non ne azzecca una!»

Nota dell’europarlamentare foggiano del M5S, Mario Furore

Con una nota stampa il Partito Democratico di Foggia e Provincia interviene dopo l’inchiesta sui voti comprati a Foggia e Provincia. Dopo che finalmente è stato aperto un caso sulla presunta compravendita di voti durante le Elezioni Regionali di Settembre, per lor signori non va bene che la consigliera Barone abbia “generalizzato” nel denunciare per prima quanto accaduto. E sfidano la stessa ad una gara di schiettezza e legalità.

Ma il Partito Democratico foggiano che fa queste note ridicole senza essere mai stato tirato in ballo, è lo stesso che tace sulle vicende di defenestramenti e presunte lottizzazioni del Parco Nazionale del Gargano? È lo stesso che per anni per mano della dirigente facente funzioni Carmela Strizzi ha assicurato fondi e consulenze ai propri cerchi magici? Sindaci compresi? Tutti dimostrabili con atti amministrativi? (In questo li sfido io). È lo stesso che ha taciuto sulle più grandi operazioni del Centro-Destra Foggiano?

Lo si dica chiaramente, perché desta molto sospetto l’atteggiamento di chi per anni ha sapientemente scelto il silenzio e ora si sveglia da un lungo letargo per attaccare chi ad ogni modo ha denunciato un fatto agli inquirenti.

E poi ridere dei voti dei cittadini, se siano esigui o meno. Rosa Barone è stata riconfermata e questo è un fatto, ci vuole rispetto dei voti dei cittadini. Che dire invece dei soldi usati a pioggia dal Bilancio della Regione Puglia, per consentire la campagna elettorale dell’Assessore Piemontese tra nastri e inaugurazioni?

Concludo dicendo, con onestà intellettuale, che invece devo riconoscere che il consigliere civico Pippo Cavaliere ci ha ringraziato per questa opera di denuncia e non solo ha focalizzato anche il punto sulla provenienza dei fondi di chi mercanteggia il voto dei cittadini. Queste sono le operazioni di schiettezza e verità che dovrebbe perseguire il Pd foggiano, ma per questo possono chiedere una lezione di umiltà al proprio ex candidato sindaco.

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