Coronavirus, i sindacati dei medici pugliesi a Speranza: “Inviate i Nas negli ospedali della regione”
“Gestione fallimentare della pandemia”. A sottoscrivere la richiesta, inviata al ministero della Salute, è stata la frangia più critica dei sindacati medici, da Anaao-Assomed ad Aaroi-Emac, passando per Fp-Cgil Medici e Fassid, fino a Fed-Cisl, Medici Veterinari Dirigenti sanitari, , Cimo-Fesmed, Uil Fpl medici e Fvm: “Confusione totale anche sulla gestione della vaccinazione con valutazione negativa portata ad esempio di inefficienza anche a livello internazionale”
“Chiediamo al ministro Speranza di voler urgentemente inviare i Nas negli ospedali Covid della Puglia”. La firma sotto la dura lettera è quella dei sindacati dei medici. L’accusa, rivolta al presidente della Regione Michele Emiliano e all’assessore alla Salute Pierluigi Lopalco, è quella di una gestione “fallimentare” della pandemia. A sottoscrivere la richiesta, inviata al ministero della Salute, è stata la frangia più critica dei sindacati medici, da Anaao-Assomed ad Aaroi-Emac, passando per Fp-Cgil Medici e Fassid, fino a Fed-Cisl, Medici Veterinari Dirigenti sanitari, , Cimo-Fesmed, Uil Fpl medici e Fvm.
Chiedono “verifiche di conformità in materia di livelli essenziali di assistenza (LEA), livelli essenziali di organizzazione (LEO) e di tutela della salute e della sicurezza nelle strutture ospedaliere e para-ospedaliere in cui ci si prende cura di pazienti affetti da Sars-Cov-2 nel territorio della Puglia ed in particolare della città metropolitana di Bari”. Non è una “aprioristica mancanza di fiducia nelle istituzioni Regionali”, scrivono, ma la “constatazione, in relazione ad acclarati dati di fatto, di un fallimento”.
Sono sette i punti che più di tutto hanno spinto i professionisti a prendere una posizione così netta. La positività dei tamponi di circa il 13% a fronte di una media nazionale del 5-6; l’occupazione dei posti letto Covid di ambito medico (54 per cento) e di terapia intensiva (46 percento) superiore alla soglia di allarme, i nuovi ingressi in terapia intensiva (22 due giorni fa, il dato più alto in Italia) e la permanenza di ore delle ambulanze del 118 per sbarellare i pazienti in molti ospedali. E ancora, si legge nella lettera, i dati sui decessi, superiori alle altre regioni con picchi come quelli registrati nella provincia di Bari, “confusione totale sulla gestione della vaccinazione anti Sars-Cov-2 con valutazione negativa portata ad esempio di inefficienza anche a livello internazionale”. E in ultimo “il non chiaro rispetto delle disposizioni di sicurezza per gli operatori sanitari nelle strutture Covid”.
Nelle scorse settimane, come raccontato da Ilfattoquotidiano.it, la Puglia ha vissuto il suo periodo peggiore della pandemia, con una pressione sul 118 e gli ospedali diventata assai più pesante rispetto alla seconda ondata. Una situazione che ha portato a oltre 2.200 posti letto occupati, difficoltà nella prenotazione dei tamponi molecolari per confermare la positività a Sars-Cov-2, alla necessità di trasferimenti da una provincia all’altra alla ricerca di un posto letto disponibile e alla necessità, messa nero su bianco da Lopalco, di ricoverare tutti i pazienti no Covid nelle strutture private per mantenere quanti più posti letto liberi negli ospedali pubblici per i casi Covid.
“La gente di Puglia – scrivono nelle conclusioni i sindacati medici – merita rispetto, così come tutti gli operatori sanitari pugliesi che da un anno sono in prima linea “senza se e senza ma” e, soprattutto, meritano rispetto i nostri malati e i nostri morti”. La lettera è stata inviata mentre, nelle stesse ore, l’assessore regionale alla Salute si difendeva da “attacchi alla baionetta poco opportuni”. Le bordate, in questo caso, arrivavano dal centrodestra che, dopo averne chiesto le dimissioni, ha depositato una mozione di sfiducia ai danni dell’epidemiologo scelto prima come referente per l’emergenza e poi candidato a supporto di Emiliano alle Regionali di settembre.
“Non va tutto bene – è stata la risposta di Lopalco – ma ci sono spiragli di ripresa”. Il riferimento è proprio alla pressione sugli ospedali e ai primi cenni di flessione della curva di contagi che non ha mollato la presa per settimane. “Siamo abbastanza ottimisti nel dire che – ha aggiunto Lopalco – nel momento in cui torneremo in una fascia di rischio bassa in virtù dei sacrifici fatti e delle coperture vaccinali che riusciremo ad ottenere e che sono buone, potremo permetterci anche rispetto ad altre regioni italiane aperture migliori, più libere e più anticipate rispetto al resto del Paese”.