“L’Amore” nelle struggenti poesie di Alexis

Il volume verrà presentato il 26 maggio prossimo alle ore 18.00 presso l’aula magna della biblioteca comunale. Antonio Cera converserà con l’Autore.

di Luigi CIAVARELLA

La seduzione dell’amore ha toccato il cuore di molti poeti nel corso dei secoli affidando a questo sentimento “senza misura”, come scrive Tonino Del Vecchio nella prefazione, spesso liriche ardenti, altre volte tenere, profonde o travolgenti, quasi sempre creative, perché il mistero dell’amore necessita sempre di un temperamento forte per essere spiegato in tutte le sue infinite manifestazione.  

Alexis non fa eccezione e in questa sua ultima raccolta poetica, che, appunto, ha per titolo Amore, – pubblicata qualche mese fa, – contiene una tale varietà di immagini che le conferisce una aurea di immortalità.

L’Autore spiega nella presentazione i motivi che lo hanno spinto a pubblicare quest’Opera. Si tratta di poesie provenienti in gran parte dal precedente lavoro pubblicato nel 2018 (“Parole Emozioni Pensieri”), riviste con l’aggiunta di altri componimenti scritti da quella data in poi, ed è diviso in quattro “capitoli” che racchiudono, come il sottotitolo ben chiarisce, una forma di “Autobiografia dell’anima”. Si tratta di percorsi di vita vissuta nel segno delle trepidazioni dell’amore, dei buoni sentimenti, ma che parlano anche il linguaggio dell’amicizia e del ricordo, dove spesso l’Autore si rifugia e dove maggiormente sembra sentirsi più a suo agio.

Un dedalo di vie dunque dove ciascuna conduce in luoghi molto personali, una mappa sentimentale costruita sui nomi e sui personaggi che hanno attraversato la sua esistenza e sui quali il poeta si sofferma e riflette per delineare un profilo, descrivere un particolare, cogliere un gesto. Guarda agli amici sopratutto, i compagni di sempre: Tonino (Cera), Peppino (Arimatea), Giovanni (Perilli) e molti altri ancora, dove “Il ragazzo dell’Addolorata” (il quartiere in cui Alexis è cresciuto) ricorda tutti con lo stesso afflato in una poesia dai toni struggenti e nostalgici (“Sul sagrato dell’Addolorata”) rievocando quei momenti di vita vissuta tra calci al pallone e slanci d’amicizia, facendo riemergere dalle nebbie del passato quella gioia di stare insieme che accumunava tutti.

“L’Amore” è maggiormente presente nella sezione “A noi due” dove affiora una intimità sempre presente rivolta alle vicissitudini della vita con l’amata; effusioni e sguardi che catturano attimi di felicità e appagamento emotivo, e dove la parola amore ha un significato profondo presente in tutti le sue manifestazioni più recondite. Ma l’amore sotto varie sfumature lo troviamo anche nelle dediche che egli compone per quelle persone a lui care, che hanno occupato un posto importante nel suo cuore. Innanzitutto “La zia Giuseppina” colei che lo amò come un figlio (a cui Gino Caiafa ha prodotto un video molto bello), poi al padre, a Massimo, a sua figlia Francesca (autrice peraltro del bel disegno di copertina), alla nonna, a Carmela (in prosa) e persino a Gigino (Pignatelli) il campione calcistico con cui ha condiviso la passione per il football. (“Non vi dimentico”).

Ma le dediche che Alexis ci regala sono ancora tante: a Joseph Tusiani, il nostro poeta più importante, don Matteo e finanche il cantautore Lucio Battisti, eroe della sua e nostra giovinezza, nomi con cui fa i conti rievocando un passato neppure tanto lontano sulla spinta di una memoria feconda che ha il tocco di una carezza.

Alexis ha il dono di possedere una scrittura semplice, versatile, ma profonda e sincera, dotata di una metrica sciolta su cui domina la sua poetica sempre attraversata da quella immediatezza, direi quella urgenza espressiva con cui vuol fissare una immagine, in cui riesce a cogliere in ogni verso quelle percezioni dell’anima che sovrastano ogni cosa per trasmetterci autentiche perle di vera poesia.

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