Parcheggio Via San Nicandro, Merla replica a Polignone: «I garage non potevano essere costruiti»

Nota a cura del sindaco di San Marco in Lamis, Michele Merla, in risposta all’articolo del Presidente del “Consorzio per il risanamento del Rione di Corso Giannone e Strade Adiacenti”, Arcangelo Polignone

Innanzitutto l’area dove è stata costruita la struttura è zona a standard urbanistici e, quindi, appartiene al patrimonio indisponibile del Comune e i garage non potevano essere costruiti. La loro realizzazione, insomma, è frutto di una delle famose e discutibili operazioni di urbanistica creativa un tempo molto in voga!

Ancora, la realizzazione della struttura non ha apportato nessun vantaggio per la collettività, visto che a fronte della realizzazione dei garage nessun ritorno economico è stato attribuito al Comune di San Marco in Lamis se non il lastrico solare (lo spazio a parcheggio per intenderci) per giunta non conforme alle regole tecniche di realizzazione e inidoneo all’uso previsto dalla Convenzione stipulata tra il Consorzio ed il Comune nel 2003.

La detta Convenzione prevedeva, decorsi dieci anni dalla realizzazione della struttura (2007) e, quindi, nel 2017, la cessione gratuita al Comune dell’area avente le caratteristiche di parcheggio. Tuttavia, nel 2019 -rivendicato il diritto di utilizzo dello spazio in concomitanza con lo spostamento degli alunni della Scuola Balilla alla vicina Scuola San Bernardino- sono iniziati i problemi legati ad una insistente e frettolosa volontà di formalizzare la cessione da parte del Presidente del Consorzio. Difatti, chiesti chiarimenti e verifiche sull’area da cedersi, sono iniziate le accuse di danneggiamento da parte del rappresentante del Consorzio.

Il Comune, nel 2020 ed alla seconda lettera di contestazione di uso improprio dell’area (consistito nell’aver fatto liberare l’area dalla neve accumulata), ha dato incarico ad un tecnico di fiducia di periziare l’area e sono emersi vizi di esecuzione e conseguentemente il rischio concreto che al danno si aggiungesse la beffa. Senza dimenticare che l’esecuzione ex novo da parte del Comune del lastrico di circa 1.000 mq avrebbe comportato un costo per la collettività di svariate migliaia di euro, cui si sarebbero aggiunti i danni alle proprietà sottostanti.

Giova, inoltre, ricordare che i sopralluoghi tecnici sono stati congiunti tra le parti ed i relativi verbali sono stati sempre consegnati lo stesso giorno al presidente del Consorzio assistito dal suo tecnico di fiducia, avendoli eseguiti in contraddittorio.

Da qui la necessità di ricorrere alla consulenza di un legale, necessaria vista la particolarità della vicenda, oltre che legittima se si considerano le conseguenze economiche della stessa.

In buona sostanza aver tutelato i legittimi diritti della collettività e gli interessi economici dei cittadini significa per il Presidente del Consorzio mancanza di dialogo ed arroganza!

Presidente del Consorzio dialogo per te significa privatizzazione dei profitti (a favore del Consorzio) e socializzazione delle perdite (a carico dei cittadini)?

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