Gian Paolo Paragone, giovani talenti crescono
Il giovane pianista di San Marco in Lamis pubblica un EP con quattro tracce
di Luigi CIAVARELLA
Registrato durante le fasi d’incisione di un album – in modo del tutto indipendente dal contesto principale – che vedrà la luce a settembre (di cui daremo notizia), al cui progetto partecipano oltre al giovane pianista/compositore anche il papà Tiziano Paragone (batteria), Michele Carraba (sax) e Luciano Pannese (basso), Gian Paolo Paragone, ci fa dono nel frattempo di quattro brani o temi eseguiti al pianoforte che costituiscono una gradita sorpresa, verosimilmente una prova tangibile del suo talentuoso virtuosismo. Un approccio in solitario, rispettoso della musica altrui, con cui egli tuttavia si misura per dare forma e sostanza alla sua personale interpretazione con una scelta di motivi a lui graditi.
Le quattro interpretazioni che fanno parte di questo prezioso EP, (che si possono ascoltare singolarmente nel Canale You Tube a lui intestato), soltanto una porta la sua firma (Wind and Stones, video sotto), le altre sono liberamente tratte dal repertorio di altri Autori, che sono: Arianna di Teo Ciavarella, Spain di Chick Corea e la tradizionale Besame Mucho, dunque tre classici importanti nel campo della musica jazz/blues, con cui Gian Paolo Paragone prova a delineare le sue capacità di pianista.
Gian Paolo nonostante la sua giovanissima età possiamo considerarlo quasi un veterano per tutti quegli anni che egli ha dedicato allo studio del pianoforte, cominciato alla tenera età di sei anni attraverso gli insegnamenti di un maestro d’eccezione come Vittorio Basanese, sicuramente ispirato in questo dall’ ombra paterna, notoriamente musicista jazz. Un giovane pianista che si sta facendo strada in un campo comunque non facile ma seducente come lo è il mondo del jazz, così ricco di improvvisazioni, di inventiva e di creatività come pochi generi, partecipando ai vari Festival cha si producono nella penisola. Lo abbiamo visto l’anno scorso suonare con una formazione a quartetto della Berklee al prestigioso Umbria Jazz, e quest’anno lo rivedremo il mese prossimo al suo primo Festival in quel di Taranto, altrettanto importante.
Il brano Wind and Stones (vento e pietre), di sua composizione, peraltro in finale al Premio Luttazzi”, possiede evidente all’ascolto quel suono avvolgente venato di blues che sembra trasportarci in quelle atmosfere magiche che richiamano la nostra terra, il Gargano, la nostra amata valle, natura aspra e selvaggia, vento e pietre, con uno sguardo al “Gargano Segreto” attraverso cui Pasquale Soccio ha voluto riverire la sua madre-terra, le sue e nostre radici, rendendo poetici questi luoghi.
Anche Besame Mucho, un brano che molti conosceranno sotto altre spoglie, alla pari di Wind and Stones, si nutre degli stessi sentimenti partecipativi rivolti qui alla sua e nostra valle natia omaggiando tra le note la La Vadda di Stignano, stigmatizzando così un confronto tra due temi agli antipodi in un unico grande abbraccio musicale. Allo stesso modo Arianna, uno dei brani più emozionanti composti da Teo Ciavarella (presente nel CD “Prendiamounapausa”) o Spain, il notissimo hit di Chick Corea, i quali subiscono entrambi lo stesso trattamento musicale, sempre attraversati da quel tocco magico, sognante, di pianoforte, che resta la cifra stilistica con cui Gian Paolo Paragone si presenta nell’agone musicale, ponendosi tra gli artisti più interessanti del momento, sicuramente una grande promessa del jazz.