Breve storia della VIRTUS SAMMARCO

di prof. Paolo SOCCIO

Come si evince dai documenti dell’Archivio Cervone il calcio a San Marco in Lamis nacque ufficialmente, dopo il primo conflitto mondiale, nel 1920. All’epoca la città di San Marco in Lamis era tra le più popolose della Capitanata prima che la forte emigrazione la erodesse. All’epoca si giocava su una specie di campo di calcio a Largo Piano, un rettangolo di 43m x 90m.

Il primigenio nome della società calcistica era “Unione Sportiva Sammarco”, stagione 1920-1921. Tale nome permase fino alla stagione 1925-1926 e già all’epoca il nome comune della squadra tra il popolo era “il Sammarco”. Sempre il Cervone attesta che nel 1926 la squadra si sfasciò, anche a causa dei soliti problemi del campo che il Podestà e l’amministrazione comunale non risolveva, spesso infatti la squadra era costretta a disputare le gare fuori sede.

In un documento intitolato “Rendiconto”, non datato, presente nell’archivio compare la denominazione “U. S. VIRTUS” , squadra che disputava un campionato di Terza Divisione.

Presumibilmente la data di fondazione della nuova società, la Virtus, è il 1927. Questa data è confermata anche da uno dei calciatori dell’epoca, Matteo Totta, che in un intervista rilasciata nel dicembre 1989 ad un giornale locale intitolato “Lu Trajone” (a cura del Centro di Salute Mentale guidato dal dott. Antonio R. Pettolino e della Cooperativa Sociale “Bel Lombroso”) ricordava che l’anno di nascita della società fu il 1927, presidente era il dott. Gabriele La Selva, vicepresidente il dott. Paolo Cascavilla che fungeva anche da “allenatore”, anche se all’epoca in realtà non ci si allenava.

Nel 1933 la squadra si classificò 3a nel campionato di Terza Divisione, dietro al Torremaggiore (primo classificato) e il San Severo. La Terza Divisione era il terzo livello del campionato di calcio italiano, quello superiore fra quelli regionali. Questo campionato fu istituito nel 1921 nell’ambito della C.C.I., e poi passato sotto le insegne della F.I.G.C. nel 1922. Dopo il 1926 venne progressivamente degradata fino a scomparire nel 1935.

In quella stagione (1933-34) la Virtus Sammarco sfiorò la vittoria del Campionato che perdette a causa di una sconfitta a tavolino contro il San Severo a causa di un’invasione di campo. L’acredine con il San Severo e la rivalsa venne a maturazione nella giornata finale: se il Sammarco avesse vinto in casa contro il Torremaggiore, il S. Severo avrebbe vinto il campionato per un punto di differenza. La gara, dopo il primo tempo conclusosi per 2 a 0 per il Sammarco, finì con un 2 a 3 (anche con voluto autogoal, con il disappunto del portiere Pettolino, unico a non voler perdere la partita appositamente) e il Torremaggiore si classificò primo, con buona pace del San Severo.

Nel campionato 1934/35 la Virtus Sammarco disputò un campionato con le seguenti compagini di Capitanata: Foggia B., Cerignola, Lucera, Ortanova, San Severo, Torremaggiore, tutte squadre di grande rispetto.

In questo campionato si parla per la prima volta di “ragazzi in granata”, in precedenza è attestato che la prima divisa della Virtus era rossa, tanto che alla fine degli anni ‘20 e gli inizi degli anni ‘30 i calciatori sammarchesi venivano denominati “i diavoli rossi”, così come nell’inno della squadra che alleghiamo in appendice.

Anche alla fine di questa stagione la Virtus Sammarco si classificò terza, dietro a San Severo e Lucera. Questa la rosa della squadra: 1) Pettolino Angelo (portiere); 2) Zannotti Giuseppe (terzino destro); 3) Turco Antonio (attaccante); 4) Nardella Nicola (terzino sinistro); 5) Totta Matteo (mediano sinistro); 6) Lagalente; 7) Gravina Antonio (centromediano); 8) Martino; 9) Catalano; 10) Ciavarella Antonio, detto “Ciavarellino”; 11) De Sol Michele (mezzosinistro); 12) Ceddia Angelo detto “Freccia d’oro” (ala destra); 13) Ceddia Luigi (mediano destro); 14) Giuliani Domenico detto “Mimì” (attaccante); 15) Del Buono Michele (ala sinistra) 16) Accadia; 17) Di Carlo; 18) Nardella; 19) Panunzio 20) Spagnoli; .

Questa squadra fu attiva fino al 1939, anno di inizio del secondo conflitto mondiale, quando ovunque il calcio si fermò. Dopo la guerra molto probabilmente l’epopea della Virtus si interruppe nel 1952-53, visto che nel 1953 venne fondata la Polisportiva Sammarco.

Nacque dalle ceneri della Virtus una nuova società che si iscrisse al campionato di 2a Divisione della FIGC. Queste le compagini dell’epoca: Ausonia Foggia, Libertas San Severo, Lucera, Manfredonia, Sammarco, San Severo, Serpentina Foggia, Serracapriola, Troia. La squadra continuò ad essere denominata per anni “il Sammarco”.

Nel 1975 venne rifondata la “Virtus Sammarco” che disputò ben 10 campionati fino al 1985 anno della fusione tra Virtus e Polisportiva, questa nuova società, con matricola n° 74576, venne per l’appunto denominata “Polisportiva VIRTUS SAMMARCO” e fu dismessa per inattività solo nella stagione 2002-2003, dopo aver disputato ben 17 campionati.

Nel 2023, un gruppo di dirigenti amanti del calcio sammarchese, tra cui Paolo Soccio, Michele Monaco, Giuseppe Ciavarella, insieme all’allenatore Luigi Di Claudio, che avevano negli anni 2018/19, 2019-20, 20210-22 gestito in tutto e per tutto la Prima squadra della Polisportiva (che aveva in precedenza perduto il titolo della Prima categoria non iscrivendosi al campionato), ripartendo dalla Terza categoria e riportandola con due promozioni consecutive in Prima Categoria, dopo aver essi abbandonato la società alla fine del playoff vincente sul campo di San Severo a causa della completa mancanza di cultura sportiva da parte del presidente, che è riuscito infatti a distruggere nella scorsa stagione quanto da essi costruito, hanno deciso di rifondare, insieme a Maurizio Tolfa e Domenico Lecce, la gloriosa VIRTUS SAMMARCO.

L’A.S.D. VIRTUS SAMMARCO, con Paolo Soccio quale presidente, si è costituita come Associazione sportiva dilettantistica il 29/03/2023, si è affiliata alla LND FIGC dal 5 luglio 2023 con matricola n° 922711. Gli altri soci fondatori sono Luigi Di Claudio, di Rignano Garganico, in qualità di Vice Presidente, il Dott. Maurizio Tolfa, stimato fisiatra quale Segretario generale, e i consiglieri Sigg. Giuseppe Ciavarella di San Marco in Lamis e Domenico Lecce di San Giovanni Rotondo; Direttore generale Michele Monaco.

La VIRTUS intende promuovere tra i bambini e i giovani lo SPORT, in prevalenza il calcio, con la ferma convinzione che lo Sport è Salute, Benessere, Divertimento, Fair play, Crescita sana e che esso abbia una forte ricaduta sul Sociale e sulla educazione/formazione dei nostri ragazzi che vanno tolti dalla strada, dove spesso sono senza una guida adulta, e vanno distolti dall’abuso dei telefonini.

L’associazione intende operare nel territorio di San Marco in Lamis, San Giovanni Rotondo e Rignano Garganico dove sono attualmente del tutto assenti le associazioni sportive.

La dirigenza ha già messo su uno staff tecnico all’altezza con Docenti di Scienze motorie ed Istruttori qualificati e, oltre a partire con la Scuola calcio, quindi il settore giovanile e le attività di base per i bambini, ha appena iscritto la Prima Squadra al Campionato provinciale di Terza Categoria, anche per dare spazio a tanti giovani che, finito il percorso con i settori giovanili del territorio, rischiano di terminare la loro attività sportiva e sociale.

La mission della Virtus, che è un’associazione sportiva di puro volontariato, è infatti ottenere una rilevante ricaduta dal punto di vista sociale ed educativo, soprattutto a favore dei minori, specie quelli meno abbienti alle cui famiglie vengono date tutta una serie di agevolazioni per poter far praticare sport ai loro figli senza spendere cifre esorbitanti, distribuendo tra l’altro gratuitamente tutto il kit d’abbigliamento sportivo.

La Virtus intende disputare quei campionati provinciali e regionali che permettano ai giovani di San Marco in Lamis e dintorni di poter fare pratica sportiva ed agonistica dimostrando le loro capacità ma soprattutto facendo “vita sociale”, ciò senza dover spendere soldi per acquisire cartellini di calciatori affermati, la Virtus vuole investire sui giovani talenti e ritiene possibile partecipare a competizioni economicamente sostenibili per il tessuto socio-economico della città con la convinzione di poter ottenere, allo stesso tempo, anche risultati sportivi di rilievo.


 

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