Alluvione 2021 e alluvione 2014: a proposito dei nove milioni di euro

di Raffaele Fino

Giorni addietro sono intervenuto sull’alluvione, che, ultimamente, ci ha colpito, per sviluppare alcune considerazioni e ipotesi di lavoro. Non era assolutamente un intervento di autoesaltazione (mi sono estranei i selfie di varia natura).

Ricordavo, a mio modesto parere, che, alla luce della poca esperienza acquisita e delle sommarie letture sull’argomento, San Marco doveva prendere atto che con le alluvioni ci dovrà convivere e, quindi, compito di ogni buona amministrazione dovrebbe essere quello di non dimenticarsi del problema una volta ritornato il sole, cercando di predisporre e richiedere opere infrastrutturali che mitighino il rischio idrogeologico. E facevo l’esempio di molte importanti opere che si sono realizzate a San Marco, a partire dall’alluvione del settembre 1982, grazie alle amministrazioni ( di vario colore) che si sono succedute nel tempo.

Accanto ai primi interventi, di somma urgenza, che ogni amministrazione attua, sulla base dei fondi che arrivano soprattutto dalla Regione, proponevo, tra l’altro, di avviare una discussione sul PUG e di farne una lettura alla luce degli eventi alluvionali oltre che di altre considerazioni. Proponevo pure di tenere sotto controllo le opere di urbanizzazione riguardanti la cintura del paese interessata dalle nuove costruzioni. Proponevo infine di contribuire a fare di San Marco un paese più civile “dove si discute apertamente dei problemi e delle soluzioni da ricercare” senza la sindrome di lesa maestà.

Il Sindaco invece, commentando l’articolo pubblicato su sanmarcoinlamis.eu e apparso su facebook, interveniva con una nota, in calce alla presente, in cui parlava di “inesistenza di finanziamenti per nove milioni di euro”, in risposta a quanto avevo scritto e cioè che “Per queste zone – quelle interessate a frane e smottamenti – l’Amministrazione Cera, con il sottoscritto vice sindaco, otteneva circa nove milioni di euro per la canalizzazione di acque superficiali e per la sistemazione delle frane , al fine di mettere in sicurezza gli edifici interessati.”

Per rispetto dei cittadini e di quei consiglieri in buona fede e intellettualmente onesti, mi impegnavo a trovare i riscontri burocratici di quanto avevo affermato.

Ed ecco di seguito l’elenco degli interventi con il relativo importo (al lordo) ottenuti dopo l’alluvione del 2014, con una scheda allegata, dove si possono trovare i riferimenti burocratici per alcune opere indicate, mentre per le altre basta saper leggere gli atti approvati dalla stessa Amministrazione comunale nel corso di questi anni.

1 – Interventi di somma urgenza € 445.161,75

2 – Interventi urgenti volti ad evitare situazioni di pericolo o maggiori danni a persone e cose  € 1.000.000,00 (*)

3 – Consolidamento del dissesto idrogeologico di Via Parigi, Via Atene, etc.  € 2.100.000,00

4 – Consolidamento dissesto idrogeologico Via Fiume € 2.000.000,00

5 – Consolidamento e messa in sicurezza Via Livatino e Borsellino € 3.450.000,00

6 – Via Marco Centola € 300.000,00

Totale € 9.195,161,75

(*) Così ripartito: 1 – 125.000,00 € nell’area del centro urbano in corrispondenza di Via Fiume; 2 – 185.000,00 € per interventi in Via Livatino e in Via Borsellino; 3 – 210.000,00 € per interventi nel centro urbano in corrispondenza di Via Parigi, Via Londra, ecc.; 4 – 90.000,00 € per interventi in corrispondenza di Via Marco Centola; 5 – 390.000,00 € per ulteriori interventi nelle aree del centro urbano soggette a dissesto idrogeologico. I primi quattro sono stati tutti attuati, mentre il quinto è ancora da attuare.

Degli oltre 9 milioni di euro assegnati a San Marco, solo quelli relativi alle somme urgenze (1.445.161,75 €), sono stati gestiti dall’Amministrazione, mentr gli altri, a seguito di provvedimenti legislativi adottati dal Governo tra il 2014 e il 2015, sono gestiti dal Commissario Straordinario delegato contro il dissesto idrogeologico, e cioè il Presidente della Regione o, a sua volta, da un suo delegato.

Come si vede i 9 milioni ci sono e sono anche abbondanti. Bisogna solo attivarsi e seguire costantemente presso il Commissario Straordinario per il dissesto idrogeologico l’iter delle varie opere. Di tutte.

Per completezza d’informazione voglio aggiungere che, sempre sotto l’Amministrazione Cera, è stato approvato e realizzato il progetto per “Opere di mitigazione zona Coppa Casarinelli e Schiavonesche” dell’importo di 1.800.000,00 €, riveniente dalla precedente amministrazione Lombardi.

A questi importi, vanno aggiunti: 800.000,00 € per opere di consolidamento in contrada Urnale e 1.950.000,00 € per ”Interventi urgenti di consolidamento e sistemazione del dissesto idrogeologico del centro abitato zona Porta San Severo Via Tenente D’Agruma, Via tenente Del Mastro e Via Tenente Contessa”.

Per questi ultimi due progetti l’impegno deve essere in primo luogo quello di farli “rivivere” attuando i necessari contatti con la Regione. Sono interventi importanti che “dormono”. Importanti perché, quello dell’Urnale, deve affrontare, tra l’altro, la criticità rappresentata, a monte, al di sotto della provinciale per San Nicandro, da una massa di terra accumulata a partire dagli anni settanta che non si lega con il suolo sottostante e che nel 2014 mostrava profonde crepe. Nella zona sottostante ci sono abitazioni civili e l’ex macello , da poco venduto all’asta e destinato a trasformarsi in sede per attività artigianali, mentre quello di Porta San Severo mostra da solo la sua pericolosità (come per via Marco Centola). Basta recarsi sul posto. Anche in questo caso la zona sottostante è quotidianamente frequentata da persone e le abitazioni sono a pochi metri dal ciglio della scarpata, verticale. La prevenzione non guasta mai.

Questo lo stato dell’arte alla data odierna, per quanto di mia conoscenza.

Ma come dicevo nel precedente intervento occorre procedere ad una mappatura più precisa e scientifica delle frane e degli smottamenti riguardanti il nostro territorio, per chiedere nuovi finanziamenti e non farci trovare impreparati.

Alla prossima.

Allegati:


Di seguito la nota del Sindaco di commento al mio primo intervento sull’alluvione del 25 luglio u.s., con mia risposta.

Michele Merla Sindaco di San Marco in Lamis

All’ex vice Sindaco Raffaele Fino chiedo, senza polemica e senza far propaganda del quando “c’ero io”, dove sono gli atti, delibere e progetti di 9 milioni che attestano quello che sbandierate insieme all’ex sindaco ?? Al momento, presso il Commissariato della nostra regione per il dissesto idrogeomorfoligico risulta un solo progetto esecutivo: quello compreso tra via Londra e via Padre Benedetto Nardella ( ? ). Progetto che noi abbiamo fatto modificare per includere anche via Maiorana, la strada simbolo (vedi foto) dell’ultima bomba d’acqua e costantemente interessata dalle piene, ma stranamente esclusa dal quell’unico progetto. Inclusione che inevitabilmente ha causato quel lieve ritardo di elaborazione del progetto originario, che ti fa parlare della pagliuzza (il ritardo del parere) e non della trave (l’inesistenza dei finanziamenti per 9 milioni di euro).

Risposta Raffaele Fino

Come al solito, invece di affrontare la serie di problemi posti nel mio intervento e invece di leggerlo con attenzione ci si ferma in pratica agli insulti dandomi di fatto del bugiardo e del falsario. Nel mio intervento cito, con tanto di riferimenti burocratici, il decreto del Commissario di Governo per Via Livatino, che rappresenta una parte dei 9 milioni di euro assegnati a San Marco. Avrei citato i riferimenti burocratici anche degli altri interventi se solo al Comune fosse agevole reperire le lettere di comunicazione ( ma cercherò di farlo nei prossimi giorni e ne darò comunicazione per rispetto dei cittadini e degli amministratori comunali di buona volontà).

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