Don Matteo Nardella, “un faro di santità”

Iniziata la fase diocesana per la beatificazione del sacerdote sammarchese. La cronaca dell’evento a cura di Antonio Daniele.

In un clima di grande commozione e di fede, nella chiesa di S. Bernardino in S. Marco in Lamis è iniziata la fase diocesana d’inchiesta per la beatificazione e canonizzazione del Servo di Dio mons. Matteo Nardella. A lungo parroco della medesima chiesa, don Matteo Nardella ha speso il suo servizio sacerdotale nella comunità di S. Marco in Lamis, ricoprendo vari ruoli. Non si è sottratto alla fatica e instancabilmente è stato pastore per la comunità di S. Bernardino.

Alla presenza dell’Arcivescovo di Foggia-Bovino S.E. mons. Vincenzo Pelvi, dell’Arcivescovo emerito mons. Domenico D’Ambrosio, del clero, dei religiosi e del suo popolo, hanno giurato sul Vangelo i componenti del Tribunale ecclesiastico che sarà composto dall’attuale parroco don Matteo Ferro, dal Vicario di zona don Pierino Giacobbe, dai signori avv. Michele Totaro e Marco Mossuto. Il postulatore della causa di beatificazione sarà il sacerdote don Gabriele Teti.

Una cerimonia semplice, ma ricca di significato per la comunità cittadina che per la prima volta ha assistito a un evento del genere. Nella chiesa gremitissima di fedeli c’era l’Amministrazione comunale al completo guidata dal Sindaco Michele Merla; il consigliere regionale Napoleone Cera; le altre autorità civili e militari. I nipoti di don Matteo Nardella e il restante della famiglia ha assistito al suggestivo rito. Al termine del giuramento l’Arcivescovo Pelvi si è rivolto all’assemblea ringraziando quanti si sono messi a lavorare affinché l’iter per la beatificazione avesse un suo inizio. Infine, non ha esitato a definire don Matteo Nardella “un faro di santità” non solo per la città di S. Marco in Lamis, ma anche per tutta la Diocesi.

Dopo l’insediamento del Tribunale, c’è stata una solenne concelebrazione eucaristica a 43 anni dalla morte di don Matteo, cui hanno preso parte tutti i parroci della città e numerosi sacerdoti che l’hanno conosciuto e amato. Nella serata precedente alla cerimonia d’insediamento del Tribunale, la comunità di S. Bernardino si è ritrovata in un momento di preghiera in cui si è presentata la figura di don Matteo attraverso anche le numerose testimonianze video curate dai giovanissimi della parrocchia. Nella stessa occasione, don Matteo Ferro si è rivolto al suo “santo” predecessore con parole di viva commozione: “Caro Don Matteo mi rivolgo a te, primo perché io mi chiamo come te, certo ce ne vuole per arrivare a te, alla tua santità e poi perché ora come tuo parroco raccolgo l’eredità spirituale che mi hai lasciato. Sai, caro Don Matteo, quanta gente si ricorda di te? Sai quanti anziani mi raccontano di te? La chiesa di San Bernardino te ne è grata, questo tempio da te fortemente voluto continua a rendere lode a Dio, grazie a te che sei stato un piccolo strumento nelle mani di Dio. Monsignore anzi Servo di Dio, grazie per tutto ciò che hai fatto e se siamo qui riuniti a ricordarti tu ora raccomandaci presso il buon Dio, prega per noi che tanto ne abbiamo bisogno, ti affidiamo i bambini, i ragazzi, gli adolescenti, i giovanissimi e giovani, le famiglie ferite, gli anziani soli, i diversamente abili, tutti i sofferenti, perché tu che stai in cielo, mandaci la tua benedizione ed infine un’ultima grazia non puoi negarci: ora sono il tuo parroco, non puoi dirmi di no, concedici la grazia della conversione del cuore, poiché siamo fragili, peccatori e perciò ne abbiamo tanto bisogno”.

Adesso l’iter per la beatificazione entra nel vivo con la raccolta delle testimonianze di quanti attestano la santità in vita del Servo di Dio mons. Matteo Nardella.

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