Concorso docenti: «Mala tempora currunt. Prevista una nuova stagione di ricorsi se non si “corregge il tiro”»
Il prof. Donato Rispoli interviene sullo spinoso contenzioso in materia di riconoscimento di servizio prestato nelle scuole paritarie, per l’imminente emanazione del bando di concorso Docenti, che potrebbe alzare un vero e proprio polverone.
Il tutto potrebbe scaturire, dall’intesa sindacati recante le disposizioni in materia di reclutamento docenti. Vale la pena ricordare (prima di essere inondati da ricorsi e quindi ulteriori e inutili perdite di tempo e danaro per le casse dello Stato), che l’art.2 d.l. 255/2001, convertito in legge 333/2001, stabilisce che “i servizi di insegnamento prestati dal 10 Settembre 2000 nelle scuole paritarie di cui alla legge 10 Marzo 2000 n.62, sono valutati nella stessa misura prevista per il servizio prestato nelle scuole statali“ (legittimata nei concetti, nonostante tutto, da una recente sentenza del TAR Lazio, sez III Bis, 25 Luglio 2018 n.8415).
Si dice che il lavoro nobiliti l’uomo, ma cosa accade quando questo diritto sancito dalla Costituzione, ampiamente esercitato da alcuni cittadini (docenti altrettanto competenti e preparati) non viene riconosciuto dalla Res Pubblica che dovrebbe tutelarlo? Anziché ricorrere ai tribunali per un diritto già di per sé regolamentato.