Oltre ogni muro

di Antonio Daniele

30 anni fa ero nel pieno della mia gioventù. Partecipavo al gruppo giovani di AC della mia parrocchia. Si parlava di libertà. Freedom. La mia generazione ha letto la storia con i due blocchi contrapposti. Quello occidentale e quello del Patto di Varsavia. La cortina di ferro simboleggiata dal muro di Berlino stava cadendo giù grazie alla lungimiranza di un uomo, Gorbaciov, e alla tenacia di un Papa, Giovanni Paolo II, che costantemente ha lavorato per la libertà di quel popolo racchiuso nell’ideologia comunista e privato della libertà religiosa.

Ricordo che insieme agli Scout facemmo tante iniziative culminate nella costruzione di un muro rotto nella chiesa di S. Antonio Abate, con don Angelo a cancellare i simboli che lui riteneva offensivi al contesto di una chiesa. Il 9 novembre è una data impressa nella nostra mente e per la nostra generazione. Una data importante. Perché finiva un’era di contrapposizione e paura per una guerra mondiale nucleare. Alla storia servono uomini visionari. Servono uomini capaci di guardare oltre ogni muro.

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