Un disco, una storia: “Napoli Centrale”

È nato nu criaturo niro, niro… e ‘a mamma ‘o chiamma Giro, sissignore, ‘o chiamma Giro…” Dopoguerra. Quello della seconda guerra mondiale. Si cerca di mettere ordine tra le macerie di un mondo martoriato per sei anni da bombe e uomini armati impazziti, impegnati ad uccidersi a vicenda. E tra le macerie di Napoli nascono bambini neri: frutto di incontri tra soldati di colore americani e ragazze del luogo. Non sono casi isolati e rari, ma frequenti e registrati in buona parte d’Europa. Dove i militari americani, che ci vennero a liberare, “misero su casa”, se così possiamo dire.

E tra i tanti amori improvvisi di quel periodo, nacque James Senese, all’anagrafe Gaetano Senese. Il cognome è della madre. Il padre era James Smith, soldato statunitense afroamericano. Sangue misto: tarantelle e jazz o blues, o tutti e tre. Quando la genetica detta legge: forse nulla nasce per caso, ma a volte ci sono strane imposizioni della Necessità, che fanno nascere persone che “hanno il dovere di fare qualcosa”.

Che ci aiutano a dare un senso anche a vicende che poco hanno a che fare con le vite degli altri: così sembra. Ma poi la vita dà delle risposte più o meno accettabili. James Senese forse è nato con il sassofono attaccato al cordone ombelicale: ancestrale ricordo di suo padre americano, ma discendente dagli schiavi che i “civili” americani, secoli prima, andarono a catturare in Africa.

Il suono del sassofono sembra una lamentela spezzata da acuti di sofferenza: forse per James vedersi diverso come colore della pelle, avrà innescato in lui, la voglia di capire il perchè di quella tonalità, in un contesto diverso come quello mediterraneo, come la città di Napoli. Dalla quale prende tutto quello che può: mischia generi e suoni che provengono solo dai sud di tutto il mondo. Sembra che i meridioni del nostro pianeta non finiscano mai!

E così nacque “Napoli Centrale”, il gruppo che ha dato una svolta alla musica napoletana, qualche anno prima che Pino Daniele facesse… il Pino Daniele. Il cantautore conobbe Senese e collaborò con lui nel 1977 suonando il basso. Pino Daniele e James Senese li possiamo considerare due fratelli separati in casa, nel senso che si incontrarono, si lasciarono per poi incontrarsi di nuovo, anni dopo per gli album di successo di Pino Daniele (Nero a metà, Bella mbriana…)  La musica era quella. Quando Pino Daniele morì, James Senese era come se avesse perso un gemello, ed era vero.

“Napoli Centrale” non è solo il nome del gruppo, ma anche il titolo del primo album del complesso (1975). L’album migliore della band. I testi delle canzoni sono di Franco Del Prete, le musiche di James Senese. Le sonorità sembrano moderne: per chi non sapesse che sono canzoni di oltre quarant’anni fa, le considererebbe di oggi. Non sono brani pieni di speranze, non ci sono riferimenti politici considerando che in quel periodo in Italia il terrorismo era all’ordine del giorno.

Erano soprattutto sperimentazioni musicali, come se fosse un genere prog “esclusivamente meridionale”. Il brano simbolo è “Pensione Floridiana”, solo musica, le altre canzoni sono di spessore jazzistico e cantautoriale: Pino Daniele penso che abbia attinto a piene mani da questi brani, alcune virate musicali poi le risentiremo in brani di Pino, e spesso sono identiche!! Oltre a Senese e a Del Prete che suonava la batteria, del gruppo facevano parte Mark Harris e Tony Walmsley.

Giovani rappisti (se così si può dire): ascoltate anche la musica italiana di tanto tempo fa, ho una tremenda paura, che tra non molti anni non sapremo cosa ascoltare di nuovo!!!!

Mario Ciro CIAVARELLA AURELIO

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