Nick Petruccelli, l’artista della Shoah ritorna a Roma

di Tonino DEL VECCHIO.

Nick Petruccelli, l’artista poliedrico di San Marco in Lamis, torna di nuovo ad esporre a Roma. Questa volta lo fa, grazie all’Associazione Pugliese della Capitale, presieduta da Domenico Antonaci (presidente onorario: Antonio Ieva).

Sodalizio, quest’ultimo, che da tempo si occupa dei suoi corregionali illustri in ogni campo. La mostra ha come titolo “Immaginare l’orrendo”. Tanto a significare la crudezza antiumana e feroce dell Shoah che l’artista, amante del linguaggio primitivo nudo e crudo, bene si esprime nelle sue opere, spaziando e raffigurando, senza essere viziato dalla ideologia, le brutture più estreme dell’umanità. Non a caso si occupa anche delle testimonianze, altrettanto orrende delle foibe, allorché moltitudini di uomini, donne e bambini, vengono sotterrati vivi nelle profondità della terra. 

L’inaugurazione della mostra, a quanto si legge in una locandina, avrà luogo il 31 gennaio prossimo, alle ore 18.00, presso la sede dell’associazione medesima di Via Aldobrandi, 16. La stessa resterà in mostra fino al 24 febbraio. Oltre ai padroni di casa, interverrà all’evento inaugurale Gianfranco Piemontese, architetto, docente e critico d’arte. Tanto in rappresentanza anche dei Monti Uniti di Foggia. Attivo sodalizio, come noto, attualmente presieduta e diretto da Aldo Ligustro (presidente) e da Gaetano Cristino (vice).

Come si accennava la mostra in parola comprende una quarantina di quadri e sculture realizzati, a partire dal 2005 dal succitato artista, dedicate non solo alla Shoah, ma anche ad altre follie umane, come le foibe. Con questo, a quanto si legge al riguardo, quasi a voler rimarcare la convinzione che la disumanità può assumere molte forme e anche molti connotati ideologici. Con il medesimo materiale e tema, l’autore ha allestito periodicamente mostre in particolare nelle scuole, alla Biblioteca di San Matteo e nel Capoluogo dauno. Lo ha fatto per sensibilizzare e far conoscere alle nuove generazioni la Shoah, considerato uno dei drammi più terribili nella storia dell’umanità. E questo affinché possano costruire un’umanità nuova.

Alcune opere già sono state esposte lo scorso anno nel “Giorno della Memoria”, presso il Museo della Shoah della Capitale, ubicato in via del Portico d’Ottavio, 29, ricevendone un lusinghiero successo di critica e di visite, nonostante l’esigua entità. A quanto appreso l’insieme si avvale, a corredo, di un opuscolo che riproduce le opere, accompagnandole con una ricca antologia critica. Anticipando il suo articolato discorso inaugurale, il Piemontese fa sapere che il Petruccelli per ciò che riguarda il tema e l’ispirazione artistica, si avvicina ai grandi artisti di ogni epoca, testimone di altre crudeltà di guerra, come Goya, Picasso di Guernica, Otages di Fautrier, le cui opere, a loro modo e in uguale misura, scuotano gli animi. “Petruccelli – nota il critico – usa tecniche moderne, ma si esprime con un linguaggio antico, che si esplicita attraverso quel pathos che si sprigiona negli scarni volti delineati dai tratti neri che meglio esprimono la sofferenza di quelle donne, di quegli uomini e di quei bambini”.

Si fa presente, infine, che le visite vanno prenotate per appuntamento al 3494492453.

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