Prima fuori poi dentro: Casa Sollievo nella rete degli ospedali pugliesi Covid-19

di Francesco TROTTA

Resta alta l’allerta sul Gargano sul fronte Covid-19. Se San Marco in Lamis aggiorna di continuo il suo “triste” bollettino (siamo a 14 casi) e calamita tutte le attenzioni in quanto primo focolaio del virus dallo scorso 3 marzo quando scattò l’emergenza, è a San Giovanni Rotondo invece che si registra una certa fibrillazione.

Sotto osservazioni le continue disposizioni emanate da Casa Sollievo della Sofferenza in materia di Coronavirus che lasciano intuire grandi sforzi e grandi difficoltà dell’ospedale voluto da san Pio. La cui situazione – resa nota dalla stessa struttura – vede da giorni 76 operatori sanitari in quarantena, di cui 10 sintomatici e positivi, 1 ricoverato in Rianimazione e 5 assistiti in area protetta in attesa di trasferimento (altri 4 già trasferiti presso altra struttura pubblica designata dalla Regione Puglia).

Per non parlare poi delle polemiche scoppiate in merito alla sua iniziale (poi rientrata) esclusione -operata dal governatore di Puglia Michele Emiliano- dalla rete degli ospedali pugliesi (da nove sono passati a dieci) Covid-19. Un vespaio di polemiche sollevato dall’opposizione consiliare che con una nota all’indirizzo del sindaco Michele Crisetti aveva chiesto spiegazioni in merito all’esclusione della struttura sanitaria.

In serata poi la notizia del reinserimento di Casa Sollievo. Che così da oggi su disposizione dell’assessorato alla Regione Puglia e del direttore sanitario è diventato Centro Covid 19. Messi a disposizione 30 posti di medicina – malattie infettive e 14 posti di terapia intensiva. Da oggi a Casa Sollievo sono sospesi permessi e ferie. Anche la Rianimazione sarà svuotata, bonificata e pronta così ad accogliere i pazienti Covid in condizioni critiche.

E così l’ospedale di San Pio, prima escluso e poi reinserito, fa parte da oggi dell’elenco che comprende il Policlinico di Bari, gli Ospedali Riuniti di Foggia, l’ospedale Perrino di Brindisi, il SS Annunziata di Taranto/Ospedale Moscati, il Vito Fazzi di Lecce, il Vittorio Emanuele II di Bisceglie, ma anche l’ospedale ecclesiastico Miulli di Acquaviva delle Fonti e le case di cura private Medical Villa Lucia di Conversano e Anthea Hospital di Bari.

Va anche aggiunto che sempre Casa Sollievo venerdì scorso aveva prorogato al 31 marzo il termine della sospensione di ricoveri ordinari e attività ambulatoriali non urgenti. Non solo. Sempre ieri sono stati disposti nuovi provvedimenti per pazienti e visitatori: niente accesso alla struttura in caso di valori superiori a 37.5°C, l’obbligo di munirsi di guanti monouso e mascherina e sospensione delle visite alle persone ricoverate.

La rilevazione della temperatura corporea avverrà all’ingresso. “Sono da ritenersi sospese le visite – si legge ancora- ai pazienti ricoverati, fatte salve situazioni di comprovata necessità (es. consegna biancheria), purché muniti di permesso rilasciato dalle UU.OO. (massimo 1 visitatore per permesso, al giorno, nella fascia oraria ore 13.00-15.00). Gli altri accompagnatori sono pregati di stazionare nella sala di attesa sita al piano terra (zona ex self-service) rispettando le distanze di sicurezza.”

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