Rignano, matrimonio da “Promessi Sposi”

di Antonio DEL VECCHIO

Matrimonio da Promessi Sposi di sapore manzoniano quello celebratosi nella tarda mattinata di ieri, a Rignano Garganico. E questo per sfuggire al Covid-19, che ha fatto un po’ le veci del noto don Rodrigo. Per motivi di privacy e su precisa richiesta degli interessati e dello stesso don Santino, parroco ospitante, che a differenza di don Abbondio ha messo a disposizione chiesa, arredo e paramenti religiosi, tacciamo i nomi dei protagonisti, entrambi giovani ed innamorati, sin dall’Università.

Si tratta di X, ingegnere, originario di Loreto nelle Marche, e di Y biologa, nativa di Carpino sul Gargano. Entrambi risiedono e lavorano nell’isola-Stato di Malta, ma da alcuni mesi fermi in quarantena permanente in provincia di Ascoli Piceno. Precisamente a Matera, frazione di Acquasanta Terme. Si sono portati dietro persino il parroco per la celebrazione. Sono giunti in paese, alle ore 12.30, a bordo dell’auto di occasione, seguito da un’altra decina di mezzi di cilindrata varia pieni di invitati. Per cui gli addetti del tempio, compreso il responsabile, sono stati costretti a compiere l’orario straordinario, per fare osservare le norme anti-Covid prescritti (mascherine, lavaggio delle mani e distanze). Il tempio ne può contenere un centinaio.

Ad essere stupiti per primi davanti all’ingresso sono stati proprio loro, gli sposi. Lo erano per via della bellissima ed architettonica chiesa, a tre navate di stile e fattura rinascimentale, rifatta sulle orme della precedente struttura mono navata dopo l’anno Mille, come si evince dalla porta secondaria esposta ad Est, con arco ogivale, prettamente gotico. A confermare l’impressione sono stati essi gli stessi attori al termine, felici e contenti di aver compiuto il grande passo del percorso vitale in un luogo contrito e suggestivo come quello descritto.

La notizia non appena diffusa è stata accolta dal popolo con vivo entusiasmo, nel sapere che il loro paesino e il borgo antico di origine medievale, come pure la sottostante Chiesa della Madonna di Cristo, eretta su un poggio a 100 metri sulla piana, sono e potrebbero diventare per davvero, un domani prossimo, attrattive di primo piano a livello turistico, alla pari della panoramica Ripa-Belvedere da dove si scorge il vasto Tavoliere e i  dintorni monti, tra cui spicca anche la Maiella, nonché il tanto agognato Museo Paleolitico di Paglicci con i suoi tanti e preziosi cimeli, unici nel mondo, prossimo ad aprire i battenti. Chi vive, vedrà!

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