Il parto dell’Arco

È una fredda sera d’inverno quando alcuni passanti sentono il vagito di un neonato provenire da una coperta posizionata sotto L’Arco di Antonio Pio Saracino, il monumento dell’architetto sammarchese inaugurato lo scorso 10 settembre.

Lo smarrimento iniziale, misto alla comprensibile preoccupazione per quello che l’isolito oggetto poteva nascondere, ha fatto subito spazio allo stupore suscitato dalla trovata goliardica ideata da Tonino Pignatelli, operatore socio sanitario del luogo, che già in passato ha dato prova del suo attaccamento al paese (in molti ricorderanno il calendario da lui realizzato, dedicato alla scuola elementare “Balilla”).

Sotto la sorpresa confezionata ad arte, qualche sera fa c’era infatti un registratore che diffondeva il pianto di un bambino, affiancato dalla copia in scala dell’arco. Da qui il titolo dell’estemporanea “installazione artistica”: «Il parto dell’Arco».

L’opera, realizzata in legno, in occasione delle festività natalizie sarà esposta nelle vetrine dell’ottica Stilla, in Corso Matteotti.

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