Natale e Covid, in Puglia attesi «decine di migliaia» di rientri di fuorisede

Lopalco: “Forse dovranno auto-segnalarsi sul sito della Regione”. Lavoratori e studenti fuorisede possono tornare nella zona gialla. Per questo la Regione sta pensando a introdurre le misure già sperimentate sia marzo e sia in estate. Ovvero il “sistema dell’auto-segnalazione”.

In occasione del Natale 2020 potrebbero tornare l’obbligo di auto-segnalazione del proprio rientro in Puglia sul sito Internet della Regione e l’obbligo di quarantena per chi, a cominciare dagli studenti fuorisede, sceglierà di passare le festività a casa: è quanto ha annunciato l’assessore regionale alla Salute, Pier Luigi Lopalco, nel corso di una diretta radiofonica. Secondo le stime dell’epidemiologo prestato alla politica, nella nostra regione potrebbero tornare “decine di migliaia di persone” nei prossimi giorni. E se i pugliesi all’estero, o quelli che si sono trasferiti nelle altre regioni italiane, quelle del Centro-Nord soprattutto, dovessero invertire la rotta negli stessi giorni, la diffusione del virus potrebbe subire una nuova impennata da queste parti.

A preoccupare Lopalco è uno spostamento “in maniera incontrollata”, quindi “troppo velocemente e concentrato in pochi giorni”. Invece, “se i rientri saranno cadenzati – ha proseguito l’assessore – allora saranno gestibili”. In numeri in gioco non sono affatto trascurabili: “Abbiamo calcolato che a marzo sono rientrate 30 mila persone in Puglia e a Natale potremmo avere numeri simili”. Per questo la Regione sta pensando a introdurre le misure già sperimentate sia marzo e sia in estate. Ovvero il “sistema dell’auto-segnalazione”, ha annunciato Lopalco. “Devo dire – ha aggiunto lui – che quel sistema ha funzionato e potremmo ripeterlo. Magari chi si auto segnala potrebbe prenotare contemporaneamente il tampone rapido da fare in uno dei tanti ‘drive through’ che ci sono in Puglia”.

Il consiglio dell’assessore, però, è uno: “Spostare i festeggiamenti a momenti migliori”. Perché anche se nelle prossime settimane la situazione sarà migliore, sostiene l’epidemiologo, “il virus comunque non sparirà”.

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