Daniele insiste: “L’abbandono di libri c’è stato!”

Nuova nota/missiva di Raffaele DANIELE (civilMENTI per SAN MARCO) sulla questione del momento.

Carissimo Sindaco,

circa il Suo video e la Sua risposta relativi all’invio al macero di libri e riviste, mi preme sottolineare, se mi permette, che ha preso un grosso abbaglio – ha esordito Daniele a Sanmarcoinlamis.EU

Nella settimana dell’iniziativa nazionale di promozione della lettura” #io leggo perché”, la grande mobilitazione nazionale per la diffusione dei libri nelle scuole sostenuta anche dalla Serie A Serie B,  in cui sarà possibile acquistare libri da donare alle Scuole dei quattro ordinamenti, infanzia, primarie, secondarie di primo e secondo grado, a San Marco in Lamis si assiste al “#noi mandiamo al macero”:  ci si chiede ma perché?

L’abbandono dei libri e riviste c’è stato, ed è stato sotto gli occhi di molti, dei dirigenti, degli impiegati, degli operatori del servizio civile e dei vigili urbani intervenuti per il sopralluogo ai locali a loro destinati.

E soprattutto non c’è stato nessuno che mi ha riferito, non c’è alcuna longa manus: l’ho vissuto personalmente, in prima persona.

Mercoledì 17 novembre, verso le ore 10.00/10.30, mi sono recato presso gli uffici della biblioteca per commissioni personali, e dopo essere sceso al piano terra ho visto quanto riprodotto dalle foto da me pubblicate, ossia un cumulo di LIBRI, oltre a pubblicazioni varie , ivi comprese ma in percentuale minima brochure (termine con il quale si indica  una pubblicazione periodica non quotidiana, stampata a intervalli regolari o irregolari) e riviste e pubblicazioni ( ossia diffusioni, divulgazioni di matrimonio, quali avviso, annuncio, o di rivista, giornale, stampa, periodico, fascicolo, opuscolo, bollettino).

Quello presente davanti l’ingresso laterale della biblioteca era un cumulo, ossia massa, grande quantità, mucchio di oggetti o materiali affini, e nel nostro caso era di libri, e non erano in alcun modo sistemati o catalogati così come da video pubblicato dalla S.V.: assolutamente no!

 Nello spazio antistante vi erano persone che alacremente e giustamente facevano incetta di libri, ho detto LIBRI, riempiendo il cofano della propria automobile.

Alla rimostranze di un impiegato, un altro rispondeva testualmente “meglio così tanto questi vanno tutti all’inceneritore”; il tutto alla presenza di almeno tre/quattro persone lì presenti con me.

L’indomani, alle ore 9.30 mi sono nuovamente recato presso i suddetti locali e ho rilevato un nuovo, ho detto NUOVO, cumulo di libri, LIBRI, riviste ed altro.

Visto che anche questi andavano al macero mi sono prodigato per raccogliere quanti più libri e li ho sistemati in due scatoloni.

Mentre ero intento a recuperare altri libri sono arrivati i Vigili Urbani, nelle persone del Comandante, di un altro maresciallo e di una vigilessa.

Anche questi meravigliati dello scempio si sono prodigati nel recuperare e prendere altri libri.

Dopo aver caricato gli scatoloni sono andato via.

Questo per dirLe che non mi è stato riferito da nessuno e che ero lì presente insieme ad impiegati vari e ai Vigili Urbani.

Come può vedere dalle foto ho ancora con me, almeno 60/70 libri vari e oltre 50 libri di “La via sacra del Gargano”: non credo che questi non possano essere classificati come libri.

Il mio non è stato un attacco pretestuoso ma una denuncia fondata, reale e vera della inefficienza e della superficialità con cui vengono gestite le Cose Pubbliche.

Lei ha fatto vedere alcuni scatoloni ben sistemati e pieni di brochure, mentre io e almeno una decina di persone abbiamo assistito e visto l’accatastamento di brochure e pubblicazioni, oltre a tanti, tantissimi libri, letteralmente buttati e destinati tutti al macero.

Non ho parlato a vanvera; come da dizionari con l’espressione “Parlare a vanvera” si indica una situazione in cui si pronunciano parole senza un vero fine. Si potrebbe comunemente tradurre in “parlare a caso” o “parlare a casaccio”, quindi senza considerare ciò che si sta dicendo. Un altro modo di dire analogo a questo potrebbe essere “dare fiato alla bocca”. Non credo proprio che sia questo il caso.

Così come da dizionario una biblioteca è un luogo, fisico o virtuale, finalizzato alla raccolta e alla conservazione di risorse fisiche come libri, riviste, CD, DVD, o digitali come ebook, basi di dati, riviste elettroniche; si considerano biblioteche tanto le raccolte costituite per uso personale quanto quelle costituite da enti privati e pubblici. Queste ultime, in base alla legge italiana, forniscono un servizio pubblico essenziale.

Per archivio si intende in primis una raccolta organizzata e sistematica di informazioni fissate su un supporto e di diversa natura; in secondo luogo, per estensione, con il termine archivio si designa anche l’ente che ha il compito istituzionale di tutelare e valorizzare un insieme di documenti e i locali destinati alla loro conservazione.

Ora non si comprende come mai la S.V. possa essere stata tratta in inganno, in errore, e soprattutto da parte di chi, perché come Le ho detto e dimostrato, la realtà che Le è stata offerta non è quella che effettivamente era.

È chiaro che sono a Sua completa disposizione circa la restituzione dei libri in mio possesso, cosa che mi auguro faccia anche chi come me prendendoli ha cercato di adottare la soluzione meno dolorosa circa la destinazione dei suddetti libri.

In ultimo si censurano le dichiarazioni dell’assessore intervenuto perché fuorvianti e pretestuose; le streghe le vede chi le vuole vedere o chi se ne serve ad uso e consumo proprio.

Infatti, riprendendo le precisazioni dizionaristiche di cui sopra, la realtà offerta alle persone intervenute e presenti in loco, come facilmente riscontrabili, magari anche attraverso la visione delle telecamere ivi collocate, è di gran lunga diversa dalle affermazioni fatte e dalle riproduzioni contenute nel video pubblicato e di quanto a Lei riferito.

Si ricorda, ma non saprei se questo sia il caso pratico, che “un titolo non può essere scartato senza l’autorizzazione del Ministero dei Beni Culturali perché i libri nelle biblioteche pubbliche sono un bene pubblico”, inoltre la procedura per lo scarto di beni bibliografici prevede la preventiva richiesta alla Soprintendenza archivistica e bibliografica competente per territorio dell’autorizzazione a scartare monografie, periodici ed altro materiale librario.

Pertanto di pretestuoso c’è solo la giustificazione data a tale azioni. Il Vostro modo di amministrare non è sicuramente quello più confacente.

Ripetiamo che non abbiamo bisogno di medagliati e di supereroi, ma di persone che con applicazione e coscienza si adoperino per il Bene Collettivo.

Si sollecita quindi alla S.V., in qualità di Sindaco, di chiedere le dimissioni, innegabili e doverose, dell’Assessore alla Cultura, o in caso contrario revocare le deleghe conferiteGli.

Giriamo l’ennesima pagina incresciosa del libro nero di questa Amministrazione, confidando di leggere al più presto l’ultima, e sperando sempre in un futuro migliore auguriamo buon lavoro a chi effettivamente lavora per il Bene Collettivo – è quanto si legge a termine della nota inviata in redazione a firma di Raffaele DANIELE di civilMENTI per SAN MARCO.

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