Concessione campo sportivo, Daniele ribatte (atti alla mano) a Merla: «A me piacciono i fatti»

Fendente all’indirizzo del sindaco anche da Alessio Villani, referente della locale sezione di Fratelli d’Italia: «”La vucella la defensa, com fà accuscì pensa!! Spesso il primo cittadino parla di copia-incolla… Chissà perché! Pensasse piuttosto a recuperare i soldi dai cespiti che li producono senza autorizzazione e contratto (Parco dei Dinosauri, ad esempio) al posto di tagliare le ali e i sogni a tanti valorosi ragazzi che danno lustro alla comunità!»

«Mi preme innanzitutto sottolineare che non è il caso di scegliere da che parte stare o chi ha ragione, i dati sono oggettivi e non sono sicuramente io a mistificare la realtà; infatti il “copia incolla” è relativo ad atti amministrativi e ad articoli giornalistici che, se non allegati, sarebbero stati messi in discussione nella loro veridicità; piuttosto è il Sindaco che nel suo comunicato non parla di fatti concreti e con dati precisi alla mano».

Inizia così la controreplica di Raffaele Daniele al sindaco di San Marco in Lamis, Michele Merla, circa la mancata concessione del campo sportivo “Tonino Parisi” alla ASD San Marco, squadra di calcio del luogo che milita nel campionato di Eccellenza pugliese.

«Nella sostanza – aggiunge Daniele -, contrariamente a quanto sostenuto nel “comunicato Sindacale”, non c’è stato alcun tecnicismo (il famigerato“ copia incolla”); il copia incolla appartiene ad altri, viene adoperato maldestramente anche in atti amministrativi, e questo è grave.

Ciò premesso, con semplicità, non rilevando – contrariamente ad altri – alcuna complicazione, provo a rispondere al “comunicato Sindacale”.

Primo: nessun conflitto di interessi è mai stato configurato nella mia esperienza di assessore; in siffatta circostanza qualcun altro – non certo io – fa ammujina.

Io stesso ho fatto, insieme al responsabile di settore di allora, dr.ssa Gualano, richiesta di pagamento (Prot. Nr. 15329 del 28/10/2014) alle tre società sportive, l’ASD San Marco, la Polisportiva e la Trops.

Qualcuno ha provveduto al pagamento parziale (ci sono le copie dei bonifici), altri hanno fatto istanza protocollata di rateizzazione, altri non hanno dato alcun riscontro.

La domanda curiosa adesso la faccio io: vi siete preoccupati di recuperare i soldi da tutti i debitori, da chi non ha dato alcun riscontro e/o ha pagato parzialmente? Forse è all’interno della Sua giunta che vi è un conflitto di interessi?

Circa i lavori al campo sportivo che richiama il Sindaco, da atti amministrativi protocollati e conosciuti agli organi e responsabili preposti, in seguito a sopralluogo da parte del dirigente di settore, l’Amministrazione, ed io non ne facevo parte, chiedeva e riceveva dall’allora presidente p.t. dell’ASD San Marco la disponibilità ad eseguire “lavori nel campo a compenso del canone di utilizzo” (Prot. 11685/2013)

Il sottoscritto, giova ribadirlo, non era ancora assessore.

Successivamente, sia il Responsabile del procedimento che il dirigente della manutenzione, e non Daniele, attestavano (Prot. 12006/2014) la congruità del preventivo, gli importi e il pagamento: dov’è il baratto? Chi ha barattato e che cosa? Dov’è il conflitto di interessi?

Sindaco, non ammujinanne pe senza nente!!!

Nell’altro caso, delle spese e opera di tinteggiatura, nessuno ha preteso il baratto tra l’ordinaria manutenzione spettante all’Ente e quanto fatto dall’ASD San Marco.

Piuttosto, avendo il Comune, come tra l’altro da programma elettorale, tra le sue finalità la promozione dello sport e dei suoi valori, come strumento di socializzazione, fondamentale anche per la salute e l’educazione dell’individuo, ci si aspettava che l’Ente avrebbe promosso tutto ciò.

Non si chiedeva a favore della ASD San Marco alcun contributo in denaro o altro, né che l’Ente si occupasse di coprire le spese per la manutenzione ordinaria dell’impianto; ci si aspettava che, quantomeno, non richiedesse l’affitto per l’uso dell’impianto.

Anche perché nel “Regolamento per la concessione di sovvenzioni, contributi, sussidi e ausili finanziari”, all’art 11 è stabilito che “i contributi a sostegno delle associazioni sportive potranno essere elargiti solo a quelle società che promuovono attività dilettantistiche a favore soprattutto di giovani, disabili e anziani. Alle società e associazioni che curano esclusivamente la pratica dello sport professionistico, che non vuol dire quando il San Marco approderà in serie B o A, possono essere concessi, quando ricorrono particolari motivazioni relative al prestigio ed all’immagine della comunità, agevolazioni per l’uso di impianti e strutture di proprietà con esclusione, in ogni caso, di sovvenzioni e finanziamenti a carico del bilancio comunale”. Volendo si poteva applicare anche questo Regolamento e senza gravare con sovvenzioni e finanziamenti, e quindi senza l’ipotesi di Danno Erariale, sicuramente configurabile in altri casi, concedere l’uso dell’impianto sportivo.

Sono molti i casi di sovvenzioni, finanziamenti ed esborsi a favore di associazioni, magari più “vicine” a lor signori.

Ad esempio, ma ripeto solo a titolo esemplificativo, non me ne vogliamo gli amici ma solo perché è una delle ultime delibere, per la serata di “Cchiu fa notte e cchiu fa forte”, manifestazione sicuramente apprezzabile e condivisibile, organizzata da associazione privata, questo Comune ha messo a bilancio (Determina nr. 358 del 10/08/2022) la spesa di € 8.296,00 per le spese di straordinaria pulizia!!!

Nel nostro caso richiedendo il pagamento di canoni attuali e pregressi sostanzialmente si afferma che nessun contributo, in nessuna forma, si vuole riconoscere a questa associazione: è logico, chiarissimo ed evidente.

Infine il richiamo all’articolo sul sondaggio di Libera (CLICCA QUI) è relativo alle risultanze emerse, ossia la totale lontananza di questa amministrazione rispetto a quelle che sono le problematiche della cittadinanza e le problematiche relative alla vita associazionistica, ed è quindi confacente e perfettamente calzante a quello di cui ci occupiamo e al mio rammarico.

Eh si, perché non si tratta di una polemica politica. Lasciamo da parte la politica, non c’azzecca (copia incolla da comunicato Sindacale) nulla.

Il mio è lo sfogo e l’amarezza di una semplice persona che ha dedicato, insieme ad altri, molti altri, tempo, lavoro, risorse e tanto altro a questa associazione, e che nel momento in cui, dopo tanto lavoro, dopo aver contratto prestiti bancari, dopo aver fatto miracoli sia economici che sportivi, dopo che eravamo quasi arrivati, quasi, ad un pareggio di bilancio avendo ammortizzato l’enorme debito gravante sulla Associazione, dopo tutto questo arriva – puntuale come un’inaspettata chiamata del VAR – la diffida al pagamento di canoni attuali e pregressi per altri € 10.000,00: una nuova mazzata finanziaria.

Circa lo sconclusionato accostamento si rimarca che il filo conduttore è molto chiaro: tempo, lavoro e risorse dedicate, finalmente abbattuto il debito, richiesta di arretrati da un Ente che avrebbe dovuto supportarci e non diffidarci, amarezza e mancanza di entusiasmo nel fare ulteriori sacrifici e far appuntare medaglie e far fare selfie nelle occasioni che contano a chi si trovava puntualmente in prima fila.

È perfettamente consequenziale, anche se non è l’unico motivo del mio abbandono.

Voglio ricordare sommessamente (utilizzando correttamente l’avverbio e non come quando Lei Sindaco ricorda, testuali parole, la “sommessa polemica con Libera per un sondaggio che si è sommessamente permesso di non condividere per assenza di scientificità e … perché butta merda sui giovani del paese”) che il Vostro esempio, il Vostro agire nell’amministrare la “Cosa Pubblica”, influenzano il comportamento e gli atteggiamenti dei cittadini.

Questo dovrebbe e deve fare chi governa, questa è la leadership!

Caro Michele la “polemica” per me finisce qua, inutile scrivere altre parole, a me piacciono i fatti e metto al centro il gruppo, indipendentemente da chi lo rappresenta. Con animo libero da pregiudizi e preconcetti, si può fare tanto, basta volerlo e non solo a parole.

L’ammujina – conclude Raffaele Daniele – la lascio fare a chi, politicante di mestiere, la sa fare meglio di me, e non solo in campagna elettorale».

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