VIDEO | Raffaele Piemontese: “Acqua, servizi e connessione, così portiamo il Gargano nel cuore dell’Italia”

Da Michele “U Sculer” a Raffaele di Mattinata, un documento elaborato con i giovani pastori e allevatori del Gargano che puntano a digitale, chilometro zero, acqua e recupero di masserie fantasma

Acqua raccolta dalla pioggia contro l’emergenza idrica, recupero di masserie e casali “fantasma”, elettricità e connessione per i giovani allevatori e agricoltori digitali, il “km 0” per dare più valore al lavoro di chi sceglie di rimanere e per far crescere il turismo “green” nel Gargano interno.

Un pacchetto di azioni concrete e fattibili, elaborate insieme ad alcuni giovani allevatori, pastori e agricoltori delle aree interne del Gargano: “Il presente e il futuro di una terra diventata importante a livello internazionale per il turismo attratto dal nostro mare e, più di recente, dall’offerta culturale, ma che ha un potenziale tutto da sprigionare nella montagna, nella foresta e nelle tradizioni più legate alla terra”, ha detto il vicepresidente della Regione Puglia, Raffaele Piemontese, che nei giorni scorsi ha coordinato il lavoro che ha prodotto quattro azioni strategiche e due interventi specifici per i giovani allevatori dell’aree interne del Promontorio.

Tra i motori dell’iniziativa, due giovani eccellenze: Michele Totaro, più conosciuto come “U Sculer”, giovane pastore originario di Monte Sant’Angelo ma con una masseria a Vico del Gargano, diventato famoso anche sui social e in televisione; Raffaele De Vita, giovane allevatore di Mattinata, motore di un’azienda che fa agricoltura, allevamento, macelleria e prodotti caseari da oltre 70 anni, entrata nel circuito Slow Food.

“Esiste un patrimonio di allevamenti e aziende agricole da tutelare e valorizzare per garantire a loro di continuare e innovare una tradizione millenaria e a noi di gustare eccellenze uniche e tipiche – ha detto Piemontese, illustrando il contenuto del documento –. A questo servono strade rurali per accedere alle masserie, acquedotti di campagna per abbeverare gli animali e dissetare gli ulivi, reti elettriche e connessioni digitali per rompere l’isolamento e promuovere qualità e bellezza”.

“Sono un pastore perché cammino insieme alle capre garganiche e alle mucche podoliche, è la mia scelta di vita e vorrei che fosse valorizzato un mondo che è parte integrante della bellezza del nostro territorio: la politica può e deve fare molto, cambiando le condizioni e intervenendo sugli ostacoli al nostro lavoro”, ha raccontato Michele Totaro, 23 anni compiuti qualche giorno fa nella sua masseria dove ha voluto ospitare anche Raffaele Piemontese. Lui si definisce orgogliosamente pastore, è nato a Monte Sant’Angelo, la masseria “U Sculer” si trova a Vico del Gargano, la sua storia ha fatto il giro del mondo in tv e sul web. 

Sulla sua stessa lunghezza d’onda Raffaele De Vita, 30 anni compiuti un mese fa, allevatore di Mattinata: “Dopo la pandemia tutti abbiamo capito che il ritorno alla terra è inevitabile, sul mercato la richiesta dei nostri prodotti è aumentata, ma le imprese sono in sofferenza e occorre sostenerne lo sforzo in modo strategico e intelligente”.  

Impulsi antichi e innovativi possono generare valore aggiunto economico, turistico, ambientale e emozionale. “La Regione Puglia ha compiuto passi importanti in questa direzione, il nuovo governo nazionale dovrà fare meglio e di più, partendo dall’esperienza diretta di questi giovani imprenditori che sono sentinelle del territorio, lo mantengono vivo”, ha detto Raffaele Piemontese, impegnato negli ultimi giorni di una campagna elettorale che lo vede candidato alla Camera dei Deputati proprio nel collegio uninominale che comprende tutto i comuni garganici. 

Il Gargano è anche ricco d’acqua, quella che scorre nelle sue viscere calcaree dove finiscono anche piogge e nevicate. Raccogliere questa risorsa preziosa è l’obiettivo realizzabile stanziando risorse a fondo perduto per invasi rurali, cisterne e piscine utili alla raccolta dell’acqua caduta dal cielo. Interventi pubblici che valorizzerebbero masserie e casali rurali dove si svolge l’attività agricola e pastorale e che non sono neanche censiti dalle mappe catastali. Non si tratta di sanare abusi, quanto di fare emergere un patrimonio di beni utilizzati da generazioni e non valorizzabili, per esempio, con i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza: masserie, casali, stalle, cisterne che sono parte dell’identità di comunità e luoghi. 

L’obiettivo inquadrato dallo snello documento di proposte è anche fornire conoscenza e strumenti utili a valorizzare cibo buono, sano e sostenibile con filiere corte, l’imbottigliamento e il confezionamento dei prodotti in azienda, l’etichettatura e la promozione della qualità. 

E poi ci sono eccellenze da tutelare per scongiurare il rischio che scompaiano del tutto. Fra queste la capra garganica: razza autoctona che rischia di estinguersi nonostante le azioni messe in campo dalle organizzazioni di allevatori e dall’Università di Foggia e nonostante sia stata inserita nella mappa dei Presidi Slow Food. La Regione Puglia ha garantito un sostegno di 200 euro per ogni Unità di Bestiame Adulto, eppure non basta. Per salvare e incrementare i circa 3.000 capi superstiti in tutta la Puglia bisogna rifinanziare la misura e incrementarla di almeno il 70%. Una strategia utile alla Capra Garganica, come alla Pecora Gentile di Puglia e a quelle Altamurana e Leccese.

“Grazie all’esperienza maturata in Regione e alla forza di questa Generazione X che vuole mettere sottosopra l’alfabeto, possiamo portare la montagna pugliese nel cuore dell’Italia”, ha concluso Piemontese.

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