Strage San Marco in Lamis, confermato l’ergastolo per il basista Caterino

Giovanni Caterino è detenuto dal 16 ottobre 2018 quando venne arrestato perché – secondo l’accusa – avrebbe pedinato nei giorni precedenti alla strage di mafia il boss manfredoniano. Si è sempre proclamato innocente.

I giudici della Corte d’Assise d’Appello di Bari hanno confermato la condanna all’ergastolo (con isolamento diurno per 18 mesi) per Giovanni Caterino (detto Giuann Popò), 42 anni di Manfredonia ritenuto il basista della strage del 9 agosto 2017 avvenuta nei pressi della stazione dismessa di San Marco in Lamis in cui furono assassinati il boss di Manfredonia Mario Luciano Romito, uscito da poco dal carcere, il cognato Matteo De Palma e i fratelli Luigi e Aurelio Luciani assassinati perché testimoni scomodi dell’agguato.

Caterino era già stato condannato all’ergastolo in primo grado nel novembre 2020 al termine del processo celebrato in Corte d’Assise a Foggia. L’uomo è detenuto dal 16 ottobre 2018 quando venne arrestato perché – secondo l’accusa – avrebbe pedinato nei giorni precedenti alla strage di mafia il boss manfredoniano.

Caterino si è sempre proclamato innocente.

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