Decapitato clan mafioso sul Gargano, in sette dietro le sbarre

L’operazione è stata condotta alle prime luci dell’alba dagli uomini della Polizia di Stato di Foggia, su disposizione della DDA di Bari. Le indagini sono state portate avanti dal team “Gruppo Gargano”.

La Polizia di Stato, nella notte del 10 settembre, a Vieste ha eseguito un’ordinanza applicativa di custodia cautelare in carcere, emessa su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, nei confronti di Claudio Iannoli, classe 79′, e Giovanni Iannoli, classe 86′, elementi di spicco al vertice dell’organizzazione criminale di stampo mafioso operante a Vieste, con al vertice Girolamo Perna, nonché nei confronti di Giovannantonio Cariglia, classe 96′, Stefan Cealicu, classe 65′, Raffaele Giorgio Prencipe, classe 84′, Carmine Romano, classe 70′, e Giuseppe Stramacchia, classe 86′, intranei alla medesima organizzazione.

Il provvedimento cautelare è stato emesso dal G.I.P. di Bari, dott. Giovanni Anglana e conferma in toto l’impostazione accusatoria. L’ordinanza è stata eseguita alle prime luci dell’alba odierna a Vieste dal personale della Polizia di Stato del Servizio Centrale Operativo e della Squadra Mobile di Foggia, supportato dalla Squadra Mobile di Bari e dal Commissariato di Ps di Manfredonia e coadiuvati dai Reparti Prevenzione Crimine “Puglia Settentrionale”, “Puglia Meridionale” e “Abruzzo” e dal personale del gabinetto provinciale di Polizia Scientifica della Questura di Foggia.

Tale imponente dispositivo, con la supervisione dall’alto di un elicottero del IX Reparto Volo della Polizia di Stato, ha completamente cinturato l’area interessata dalle operazioni di Polizia, consentendo agli investigatori delle Squadre Mobili e dello S.C.O. di fare irruzione nelle abitazioni degli indagati, traendoli in arresto, dopo mirate perquisizioni locali e domiciliari.

L’attività di indagine è stata portata avanti dal team di investigatori della Polizia di Stato denominato “Gruppo Gargano”, composto da personale del Servizio Centrale Operativo delle squadre Mobili di Foggia e Bari e del Commissariato di Ps di Manfredonia, fortemente voluto dal Questore di Foggia Mario Della Cioppa e costituito lo scorso anno grazie al supporto del Servizio Centrale Operativo (S.C.O.) diretto da Alessandro Giuliano ed è stata coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari.

È stata accertata l’esistenza di un’organizzazione criminale dedita al traffico di sostanze stupefacenti che disponeva di numerose armi, articolazione del clan con ai vertici Girolamo Perna, in guerra a Vieste con l’opposta fazione riconducibile a Marco Raduano, che ha fatto registrare una lunga scia di sangue negli ultimi anni con numerosi omicidi e tentativi di omicidio di soggetti legati ad entrambe le consorterie criminali.

Il punto di partenza dell’indagine è stato l’omicidio di Gianbattista Notarangelo avvenuto a Vieste il 6 aprile scorso. Le indagini sull’omicidio hanno, per ora, consentito di accertare l’esistenza di un fiorente traffico di sostanze stupefacenti nella cittadina garganica, alimentato dall’enorme afflusso turistico. La guerra tra clan ruota naturalmente intorno al controllo egemonico dei traffici, anche con l’uso delle armi, con azioni violente e con metodi mafiosi, come riconosciuto dal gip. Quella oggetto della operazione odierna trattava e smerciava consistenti quantitativi di differenti tipologie di sostanze stupefacenti dalla cui vendita, anche al dettaglio, incamerando profitti ed assicurando altresì il mantenimento economico-assistenziale del capo clan Perna, che è detenuto. Quest’ultimo era stato arrestato a maggio scorso, nell’ambito di un’altra operazione del “Gruppo Gargano”, anche grazie al Piano straordinario di controllo del territorio in atto nelle 5 macroaree della provincia foggiana (articolo e foto da L’Immediato.net).

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