La Regione con una mano dà e con l’altra toglie: bye bye laboratorio analisi di San Marco in Lamis

La Giunta Regionale ha avviato la riorganizzazione dei Laboratori di Analisi pubblici della Regione Puglia. Il tutto nasce da un processo contenuto nella Delibera di Giunta regionale n. 985 del 20 giugno 2017 (vedi allegato – DEL985).

In sintesi, nel territorio regionale lo scenario sarà il seguente: un unico Laboratorio Hub per Asl, ad eccezione dell’ASL BA dove sono previsti 2 Hub, in considerazione della vasta dimensione dell’Azienda in termini di popolazione residente; l’individuazione di Laboratori Spoke di base, presenti negli ospedali di primo livello; l’individuazione di Laboratori Spoke d’urgenza previsti negli ospedali di base; la riconversione dei Laboratori territoriali, laddove presenti, in Centri Prelievi Territoriali deputati all’esecuzione di prelievi ematologici o microbiologici da trasferire al Laboratorio Hub di riferimento.

Questo modello organizzativo per la provincia di Foggia indica un Laboratorio HUB con laboratorio di tossicologia presso gli Ospedali Riuniti di Foggia, un Laboratorio Spoke di base presso l’Ospedale di primo livello di San Severo, un Laboratorio Spoke di base presso l’Ospedale di primo livello di Cerignola, un Laboratorio Spoke di base presso l’Ospedale di Base di Manfredonia e infine un Laboratorio Spoke di base presso l’Ospedale di Base di Lucera.

La delibera regionale parla di attuazione entro il 31 dicembre 2018.

Ridimensionate, secondo il documento, anche le strutture presenti a San Marco in Lamis, Torremaggiore, Vico del Gargano, Vieste.

La delibera riporta testualmente che ci sarà la riconversione dei Laboratori territoriali in Centri Prelievi Territoriali deputati all’esecuzione di prelievi ematologici o microbiologici da trasferire al Laboratorio Hub di riferimento. Non è difficile pertanto ipotizzare che San Marco in Lamis diventerà Centro Prelievo Territoriale e che il laboratorio Hub di riferimento sarà San Severo poichè sede di Ospedale di primo livello.

Ad alzare la voce, qualche giorno fa, ci ha pensato il consigliere regionale Giannicola De Leonardis, autore il 27 settembre scorso di un’interrogazione urgente al presidente Michele Emiliano: “Il personale dovrà essere trasferito altrove e i cittadini –provenienti da tutta la provincia, un bacino d’utenza considerevole – saranno costretti a code ancora più lunghe ed estenuanti, in particolare la popolazione anziana: è questo il modello virtuoso di sanità che si intende realizzare in Puglia? Si potrebbe obiettare che tutto avviene in osservanza a direttive ministeriali, ma la Regione Puglia non ha certo esitato in questi anni ad entrare in rotta di collisione con i vari governi che si sono succeduti per svariate cause, condivisibili o meno. Perché allora non cercare di fare valere legittime argomentazioni e preoccupazioni, nell’interesse dei cittadini penalizzati oltremodo, e modificare una politica di tagli improduttivi e dannosi? Invitando nel contempo il neo Ministro della Sanità, espressione del Movimento 5 Stelle, a rivedere questo punto del Piano di riordino e del Piano operativo, proprio alla luce delle considerazioni esposte, che certamente sono riferibili pure ad altre province e regioni”.

Dello stesso avviso il consigliere regionale di San Marco in Lamis, Napoleone Cera: “La giunta regionale soprassieda alla chiusura di alcuni laboratori d’analisi. Dal 1 gennaio è prevista la chiusura delle strutture con inevitabili disagi per gli utenti. E’ vero che continueranno a esserci i punti prelievi, ma si finirà per intasare i laboratori previsti, con inevitabili ripercussioni sugli utenti. Inoltre, non è ipotizzabile pensare a un prelievo fatto a Vieste o Peschici e un’analisi a San Severo o Foggia. Tra l’altro il trasporto del sangue, tra strutture distanti tra loro, potrebbe pregiudicare la integrità del campione e avere conseguenze sull’attendibilità del referto. La preventivata organizzazione sul territorio porterà anche al trasferimento di numerosi tecnici di laboratorio. La politica dei tagli orizzontali può portare benefici nel breve periodo, ma gravi scompensi nel medio e lungo periodo. Perché i risparmi possono trasformarsi in disagi, soprattutto per i cittadini. Per questo è meglio riflettere e agire secondo esigenze economiche e miglioramento dei servizi per i cittadini”.

“La chiusura dei laboratori d’analisi territoriali, decisa con delibera della Giunta regionale, è una scelta irriverente nei confronti dei cittadini a cui sono stati già chiesti parecchi sacrifici, senza contare che si riverbera’ negativamente soprattutto sui pazienti più fragili: ovvero quelli affetti da patologie che richiedono prelievi di sangue costantemente”. E’ quanto dichiara Giandiego Gatta, vicepresidente del consiglio regionale pugliese. “Vogliamo conoscere – aggiunge Gatta – quale sia il ragionamento sotteso, quali i criteri adottati, per giungere ad una scelta tanto dolorosa che potrebbe, peraltro, aggravare non poco il lavoro dei reparti degli ospedali, dove verrà dirottato il servizio. Per questo, depositerò un’interrogazione diretta al presidente-assessore alla Sanità Michele Emiliano”.

Al momento non si registrano reazioni dalle forze politiche locali.

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