Il rignanese Ardolino, primo al concorso di Poesia “Polignano 2019”

Il poeta-scrittore Raimondo Ardolino di Rignano Garganico, conquista in una volta sola i due primi premi posti in palio, quella della giuria e l’altro ‘speciale’ del Presidente. Tutto questo al concorso di Poesia Polignano 2019, svoltosi poco tempo fa nell’omonima città della provincia barese. Ottiene il riconoscimento, grazie alla sua poesia ‘fiume’, intitolata “Terra mia”.

E questo non tanto per lunghezza quanto per scorrevolezza ed originalità del suo contenuto, reso palpitante dal ritmo metrico e dal suo linguaggio semplice e ricco di sentimenti. Tant’è che al termine, volendo dichiarare tutta la sua gioia per l’ambizioso traguardo raggiunto, l’interessato si emoziona e commuove, riuscendo a pronunciare solo poche ed inconcluse frasi, come: “Grazie al poeta Giuseppe Rotolo, Franca e alla Giuria esaminatrice! Grazie agli artisti del gruppo Kalé (operante in quel di San Giovanni Rotondo) che in questi anni mi ha fatto crescere poeticamente. Mille grazie a voi tutti amici miei che mi state vicino con la vostra stima ed affetto”.

Ecco di seguito la composizione premiata, ispirata ai luoghi, che egli conosce a menadito fin nelle sue profondità fisiche e spirituali e soprattutto nella spazialità, ricca di colori, come la variopinta pianura e i cieli segnati da albe, stupende e luminose, e da tramonti infuocati. Basta spostarsi sulla Ripa per poetare e immortalare con i suoi scatti di fotografo incallito tutte le meraviglie che lo circondano, sconvolgendo così ulteriormente la sua anima irrequieta e bisognosa di amore e di credo di leopardiana memoria. Sincere ed immediate sono i sentimenti e le emozioni provati di fronte ai luoghi amati di “TERRA MIA”: “Quante volte ho percorso/ i tuoi sentieri, le tue salite/ esplorato le tue grotte,/ e ricercato la tua vera essenza./ Terra cara, terra mia,/ terra di emigranti,/di uomini fieri e orgogliosi/di avere mani ricche di cicatrici. /Terra decorata da tratti/d’oro giallo, campi purpurei,/da verdeggianti uliveti/e accarezzata da venti/che ne cullano la bellezza./Ricca di storie e tradizioni,/con saggezza hai temprato/il mio carattere a tua immagine,/forgiandolo con i colori del tramonto/e i profumi di viole e timo./Ogni volta che respiro il tuo incanto/avvolgi la mente in infinite carezze,/l’anima viene pervasa/da un esplosione di sentimenti/e i miei occhi si illuminano/di sensazioni meravigliose/ammirando l’armonia/della tua perfezione./L’incessante battito d’amore/che elargisci a tutti i tuoi figli/scandisce il tempo di profondi sospiri,/di interminabili e soffocanti abbracci/senza che mai la logica dell’uomo/possa apprezzare il sublime legame”.

Come già scritto, l’autore, poco più che quarantenne, scopre la sua vocazione letteraria per la poesia e la narrativa solo pochi anni or sono. Da allora, quasi che fosse fulminato sulla mitica Via di Tarso, il giovane diventa una vera e propria miniera, sfornando più di una pubblicazione all’anno. L’ultima in ordine di tempo è “Rondini a Ottobre”, un romanzo presentato appena l’agosto scorso, ma che già spopola in ogni dove, termini di vendita e di apprezzamento. (AntDV)

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