Regionali, tutti a caccia dei voti dei Cera sul Gargano. Nei Fratelli d’Italia spunta il sindacalista Claudio Pazienza, amico di Conte

Non sono in grado di poter parlare con nessuno. Buone cose”. Taglia corto al telefono l’ex parlamentare Angelo Cera tornato in libertà, ma ancora dentro l’inchiesta, che vede suo figlio Napoleone ancora con l’obbligo di dimora a San Marco in Lamis e sospeso da consigliere regionale. È in dubbio anche la sua candidatura alle prossime regionali 2020.

In tanti si chiedono cosa farà il leader dell’Udc, che insieme a Lorenzo Cesa è ancora titolare del simbolo dello Scudo Crociato a livello locale. C’è chi, per strapparlo definitivamente ad Emiliano, vorrebbe consegnarlo a Raffaele Fitto qualora fosse il politico di Maglie ed europarlamentare dei FdI il candidato presidente del centrodestra in modo da dare una mano all’azzurra Michaela Di Donna, cognata di Franco Landella, in virtù della vecchia amicizia dell’ex deputato col compianto king maker Massimino Di Donna. Altri danno i Cera in avvicinamento al polo moderato di Matteo Renzi, Napi Cera, infatti, prima dell’inchiesta, secondo rumors, aveva chiesto ai renziani di poter aderire a Italia Viva.

Di certo c’è che sul Gargano, se i Cera dovessero congelare la loro presenza elettorale, si aprirebbero per molti delle praterie potenziali di consenso. Sia a San Marco in Lamis, roccaforte di famiglia, sia soprattutto a San Giovanni Rotondo.

Il paese di San Pio come al solito cercherà di essere rilevante nella elezione di un esponente del Gargano. La Lega, il cui candidato di bandiera sostenuto dall’europarlamentare Massimo Casanova è l’avvocato Joseph Splendido, ha già puntato su Maria Natale che sarà candidata per la quota di genere, ma la cui presenza in lista rischia di essere elisa da un’altra donna foggiana con un cognome quasi simile, Di Natale.

Nel Pd cerca la riscossa Matteo Masciale, che punta sicuramente a piazzarsi secondo dopo l’assessore regionale Raffaele Piemontese, superando così Paolo Campo.

Ma è dai Fratelli d’Italia che potrebbe arrivare una candidatura assai insidiosa e molto trasversale, capace di pescare anche nel bacino elettorale elettoriale ceriano. Nei meloniani sono a corto di donne, le Sorelle d’Italia si sa, tranne la leader Giorgia Meloni, sono pochissime e la più forte e dinamica è la sangiovannese Nunzia Canistro, la quale però non ha tanta voglia di partecipare all’agone regionale.

Al suo posto e col sostegno di ampi mondi sindacali e imprenditoriali potrebbe scendere in campo Claudio Pazienza, ritenuto vicino al premier Giuseppe Conte.

52 anni, già segretario provinciale della Cisl, Pazienza è dirigente in Leonardo e si occupa del settore appalti e forniture di Finmeccanica. Sta gestendo attualmente l’Alenia di Latina, e ha una carriera avviatissima nel mondo dell’aerospazio. Alle elezioni che decretarono la vittoria di Costanzo Cascavilla ottenne ben 400 voti, risultando la sorpresa di quella tornata elettorale. Fu lui poi a sancire la fine di quella amministrazione dando il via alla firma dal notaio dei vari consiglieri eletti.

Alle scorse amministrative sostenne proprio Canistro, formando un tandem davvero imbattibile. Se fosse lui il candidato garganico dei Fratelli d’Italia potrebbero esservi dei seri problemi per lo stesso uscente Giannicola De Leonardis. Secondo molti, i meloniani, al di là del foggiano Bruno Longo, che ha già cominciato la sua campagna elettorale spinta e trasversalissima tra categorie e professionisti, starebbero costruendo una lista debole in funzione di De Leonardis, stimato sui 4mila voti. Tutti i concorrenti forti sono dirottati nella civica del presidente.

Chiunque superi la soglia dei 4mila voti è considerato troppo pericoloso nel pallottoliere di Franco Di Giuseppe. Ce la faranno i sangiovannesi a spuntare la candidatura di Pazienza, grande amico anche del premier Giuseppe Conte?

Antonella Soccio
immediato.net

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