San Giovanni Rotondo: scattano i licenziamenti ai parcheggiatori, la SACAR punta il dito contro il Comune

Perdite economiche che non consentono più di mantenere gli attuali livelli occupazionali, “parcheggio multipiano chiuso”, “questione Pozzo Cavo” e “parcheggi abusivi” sono queste le motivazioni che hanno spinto la società (che gestisce anche i parcheggi a San Marco in Lamis, ndr) a licenziare 12 delle 33 unità lavorative impegnate. Lo si legge stamane sulle pagine de ilfattodelgargano.it

Brutte notizie per dodici dipendenti della SACAR s.r.l., la società che si occupa da qualche anno della gestione dei parcheggi della città di San Pio e di San Marco in Lamis. La SACAR ha comunicato perdite economiche che non consentono più di mantenere gli attuali livelli occupazionali già qualche mese fa, successivamente vi è stata anche una mobilitazione sindacale.

Iniziativa sindacale di FISASCAT, FILCAMS e UILTUSCS, «Ancora una volta l’anello debole della catena lavorativa si trova a dover subire errori di valutazione aziendale ed istituzionale. Non è, purtroppo, la prima volta che questa platea di lavoratori si trova in questa situazione e perciò faremo di tutto per evitare i licenziamenti e soprattutto trovare soluzioni che garantiscano serenità occupazione e reddituale alle 33 famiglie coinvolte in questa vertenza». Dicono i sindacati.

Intanto è arrivata la lettera di licenziamento in data 20 febbraio (in foto). “Licenziamento collettivo per riduzione di personale”, tutti part time, tutti operatori di parcheggio presso il Comune di San Giovanni Rotondo addetti all’espletamento di servizi di gestione di parcheggi e servizi accessori integrati nella zona internazionale affidati alla SACAR a seguito di gara, del 17 giugno 2016. La società con sede legale a Bologna, nella lettera recapitata ai dodici dipendenti delinea le motivazioni che hanno spinto al licenziamento collettivo per riduzione di personale.

“Anomala situazione relativa al parcheggio multipiano”, – scrive SACAR – parcheggio attualmente chiuso, costruito negli anni precedenti al Giubileo in Viale Padre Pio. “La struttura è in una situazione fatiscente con evidenti problemi di natura strutturale che nel corso degli anni ne ha limitato l’utilizzo e adesso è assolutamente inutilizzabile-scrive ancora SACAR-. A fronte della comunicazione resa al Comune con cui il parcheggio è stato reso inagibile non risulta alcuna previsione temporale circa una riapertura, le continue infiltrazioni creano caduta di calcinacci e importanti problemi di tenuta e sicurezza dell’impianto elettrico tali da fare temere per la pubblica e privata incolumità”. Nella stessa lettera vengono riportate le cifre relative agli incassi degli ultimi anni, dove emerge un forte calo degli introiti. “Anno 2016 il parcheggio multipiano ha incassato 170.000 euro, il 2017 circa 121.000 euro (con diversi giorni di chiusura, da fine gennaio a marzo e da marzo ad aprile, e con un solo piano funzionante, ndr), 2018 circa 125.000 euro, anno 2019 circa 71.000 euro (con circa 5 mesi di chiusura, ndr), nel 2020 il parcheggio è stato chiuso”.

Oltre alla mancanza di incassi dovuti alla chiusura del parcheggio multipiano la SACAR fa anche riferimento al parcheggio “Pozzo Cavo”, la cui gestione è anche della stessa. “Il servizio è stato sospeso stante la pronuncia del Tar Puglia che ha ritenuto non legittima la richiesta delle tariffe di parcheggio ai Bus turistici privi di prenotazione. Secondo le previsioni questa situazione comporterà perdite stimate in non meno di 200.000 euro”, sostiene l’azienda che aggiunge: “a fronte di tale situazione la società ha richiesto la revisione del contratto senza che ciò abbia portato ad alcun riscontro da parte del Comune di San Giovanni Rotondo”.

Come ultima questione la società SACAR punta il dito verso Palazzo San Francesco anche per il fenomeno abusivi. “Il Comune non è riuscito a porre rimedio al fenomeno dell’abusivismo legato alla sosta dei veicoli a cui di fatto, viene impedito a valle l’accesso ai parcheggi oggetto di appalto, determinando un considerevole calo di introiti per il Comune e per la società”.

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