CORONAVIRUS: ora l’Italia paga i tagli di medici, infermieri, OSS e professioni sanitarie

di Angelo Riky DEL VECCHIO (direttore assocarenews.it)

Emergenza Coronavirus. Oggi Medici, Infermieri, OSS e Professioni Sanitarie sono diventati indispensabili e ci si accorge che ne servono urgentemente almeno 20.000. Come mai fino a ieri la Politica ignorava l’intera categoria?

L’Emergenza Coronavirus fa emergere ora prepotentemente i tagli inflitti senza “cuore” dalla politica alla sanità italiana. La mancanza di Medici, Infermieri, OSS e Professioni Sanitarie si avverte in maniera paurosa, tant’è che è stata decretate e con massima urgenza l’assunzione di migliaia di operatori in tutte le regioni.

Da tempo le Federazioni ordinistiche, i sindacati e le associazioni di categoria gridavano la mancanza di personale sanitario e socio-sanitarie. La politica e i Governi che si sono susseguiti negli ultimi 10 anni (soprattutto quelli di centrosinistra o cosiddetti tecnici) hanno continuato a tagliare personale, a pensionare quelli più anziani senza mai sostituirli realmente, fino a giungere alle carenze organiche attuali.

Oggi Medici, Infermieri, OSS ed esponenti delle Professioni Sanitarie, non esclusi gli Infermieri Pediatrici e le Ostetriche, sono eroi indefessi, Angeli scesi dal cielo. Fino a 15 giorni fa nessuno prendeva seriamente in considerazione la categoria sanitaria. Ora ci si è accorti che, vista l’assenza ormai cronica di personale, si è reso necessario assumere, i soldi per farlo si sono trovati, le Leggi in vigore sono state bypassate, il Cittadino è di nuovo al centro dell’interesse collettivo.

Oggi i primi ad ammalarsi di Covid-19 sono proprio quegli operatori sanitari finora bistrattati. Oggi li si rivaluta improvvisamente. Meglio tardi che mai. Finita l’emergenza, però, ci si dovrà per forza fermare e ripensare a tutto il management del Sistema Sanitario Nazionale, non dimenticando gli stipendi da fame di chi oggi con eroismo continua a stare, nonostante tutto, in prima linea. Come quotidiano sanitario continueremo a batterci in tale direzione: più assunzioni, maggiori stipendi… e non solo in periodi di emergenza!

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