San Marco in Lamis, la didattica a distanza (DaD): una medaglia a due facce

Riceviamo e pubblichiamo

Sono un docente della scuola secondaria di primo grado “F. De Carolis” di questo paese (San Marco in Lamis ndr). In data 3 aprile u.s., sul vostro giornale on line è stata pubblicata una lettera, firmata, di alcuni genitori di ragazzi che frequentano la suddetta Scuola. Il titolo è sconcertante: “Non va affatto bene!” prendendo a prestito (sbeffeggiandola) la frase famosa “#andratuttobene” circa la pandemia globale di questo periodo.

Nella lettera si evince un malcontento, a circa un mese dalla chiusura delle scuole in tutta Italia a causa del virus famoso, in quanto si preoccupano per i loro figli che forse rientreranno a scuola il primo di settembre prossimo e che i ragazzi della terza classe affronterebbero gli esami in molto incompleto!

La preoccupazione riguarda l’istruzione dei propri figli. E, sempre a loro dire, hanno appreso che altre scuole, forse dello stesso Paese, svolgono le lezioni online. E’ proprio vero il detto “L’erba del vicino è sempre più verde”. Scrivendo addirittura che ai ragazzi è stato vietato lo svolgimento, online, delle lezioni. Paventando, a detto di qualcuno, l’illegalità di questo tipo di attività.

Si lamentano che solo col registro elettronico o l’utilizzo della piattaforma “moodle” (dicono: quando non si blocca) con sporadiche chat assegnando i compiti, forse non basta. Rimproverano il Ds e i docenti contrari alle lezioni online in quanto richiamano il problema della privacy dei minori. Si difendono asserendo che, a inizio anno scolastico, loro hanno firmato una liberatoria per le immagini, riprese ed altro.

Oppure sempre la Scuola, a loro detta, si trincera sul fatto che non tutti gli alunni possiedono un cellulare. Chi ne è sprovvisto, dicono sempre i genitori, la Scuola dovrà provvedere. Nel concludere, nella lettera si dice che stiamo perdendo tempo e nessuno si “tira su le maniche” per risolvere il problema. E rimarcano ancora una volta che il 33% degli alunni dovranno svolgere l’esame di terza media.

Addirittura si addita la Scuola che sta adottando due pesi e due misure. Ho saputo infine che alcuni di questi genitori si sono rivolti al Sindaco. Forse non sanno che in seno ai consigli di classe e nel Consiglio d’Istituto hanno, loro, eletto i propri rappresentanti. Si potevano consultare (tramite videoconferenze o chat varie) e poi far presente al massimo organo democratico: il Consiglio d’Istituto che delibera ogni problematica scolastica.

Dopo quanto riportato sopra, ho da fare alcune considerazioni. Appena dopo che le Scuole di tutta Italia sono state chiuse (primo stop fino al 15 marzo, successivamente fino al 3 maggio; ora sappiamo che riapriranno il 1° settembre senza esami e tutti promossi alla classe successiva) il Ministro, con opportune informazioni ufficiali, ha raccomandato le Scuole di attivarsi per la DaD. In un primo tempo in forma facoltativa. Dopo le vacanze pasquali essa è diventata obbligatoria.

Voglio far presente ai genitori firmatari che tutto il corpo docente si è subito “ingegnata” a svolgere i propri doveri professionali verso i propri figli-alunni. Ne è testimonianza il registro elettronico e la piattaforma “moodle”. Il Ministero nella prima fase, considerando ciò che stava avvenendo in tutta Italia e poi nel mondo (ricordiamoci che il vostro Paese è stato tra i primi ad avere il problema dei virus) ha sottolineato, e vi sono le circolari del Ds, che nella prima fase non era importante la somministrazione delle conoscenze ai ragazzi ma la parte educatrice.

Ci ha invitati, vivamente a non spezzare il filo tra alunni e docenti. Dovevamo quotidianamente avere contatti in chat, “moodle”, e addirittura scherzare con loro al fine di non farli preoccupare di quanto di grave c’era fuori dalla loro “prigione” domestica. Fuori c’era e tuttora vi sono decessi, problemi economici di vari tipo per le famiglie. E la nostra Scuola ha svolto prima questo compito ma nel contempo giornalmente abbiamo lavorato con i vostri ragazzi. Basta chiedere a loro.

Per quanto riguarda la DaD con piattaforme che permettano di svolgere lezioni online sono state utilizzate. Poi si è saputo che, per esempio, l’app “Zoom” ha subito degli hackeraggi. Si parla di pedofilia e cose di questo tipo. Ecco perché per un breve periodo alcuni docenti si son fermati. Ora però la Spaggiari (registro elettronico) ha attivato le aule virtuali con un’app forse più sicura ma si possono utilizzare anche altre. E a pieno ritmo si svolgono, tre ore al giorno, le lezioni online con un orario ben preciso!!!

Nel concludere, non in forma di rimprovero, con buon senso desidero dire a questi genitori che tutto il corpo docente, dalla chiusura della Scuola ad oggi e fino al 10 giugno sta lavorando come non mai. Stiamo quasi sempre al computer a migliorarci con le video lezioni, speriamo in sicurezza.

Ci auguriamo che nessuno dei vostri figli facciano azioni illegali (registrare le voci e i video o altre corbellerie) per poi ritrovarci Noi su chat tipo TikTok, YouTube, Facebook o altre diavolerie.

Nel salutarvi vi assicuro che tutti i docenti lavorano alacremente tenendo conto l’etica professionale in forma umile come le formiche. Forse a qualcuno di voi piacciono di più le cicale?

prof. Antonio GAMBUTO     

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