L’“Arte” nelle mascherine, a Foggia e dintorni

di Antonio DEL VECCHIO

L’arte si ritrova con le mascherine ‘fai da te’, a Foggia e dintorni. Tanto, a convincerci che tra la creatività e il bisogno, talvolta, la distanza è nulla,. E ciò si deve alla fantasia e alla bontà del creatore, interessato com’è ad elevarsi su nell’ispirazione e soprattutto fare bene al prossimo, senza mai perdere del tutto l’inveterata abitudine di stupire. Così che ’idea della mascherina è venuta spontanea a Lina (nome di fantasia), un’artista foggiana, navigata nell’arte e nell’esperienza del ‘fai da tè’.

Quando ha sentito il marito che in giro c’erano poche maschere e con prezzi altissimi da spendere, ha aguzzato l’ingegno e si è messa subito all’opera. E in un battibaleno, dopo aver disegnato un ‘modello tipo’ esteticamente bello ed utile alla bisogna. Lo ha fatto a tre livelli, quello esterno di stoffa in cotone di colore vario, l’interno con duplice fodera, una aderente per respirare, l’altra fornita di contenitore per il filtro e quant’altro. A suo dire le stesse, seppure non catalogate, garantirebbero una protezione respiratoria completa, per di più pieghevoli e pratiche da indossare.

Le stesse proteggerebbero, tra l’altro, contro livelli moderati di polveri sottili ed il vapore acqueo o dell’olio prodotti dall’ uso di polveri pericolose nell’industria farmaceutica o agenti biologici e fibre. Inoltre, grazie allo stadio interno, contenente un filtro capace, tali mascherine, da lei create e ‘autocertificate’ ridurrebbero più del 90% il passaggio di Virus e Batteri. Al momento ne ha create alcune decine, sufficienti per soddisfare il bisogno della sua famiglia allargata, composta da adulti e bambini. Lina è assai soddisfatta della sua opera, perché così facendo è riuscita non solo a tranquillizzare i suoi sul fronte dell’approvvigionamento, ma anche su quello affettivo.

Di questo, comunque, non vuole fare commercio, scoraggiata anche dal fatto di aver contro la burocrazia, ma è intenzionata a fare opera di beneficienza, perché con e sulla malattia non si può assolutamente scherzare.

Avendo imparato la lezione a proprie spese, durante il periodo della pandemia, ci ha assicurato: “Le maschere che ho fatto e sto facendo offrono il vantaggio di essere in tessuto e fibra naturale di cotone; sono lavabili a mano o in lavatrice, sono comode da indossare, si intonano al nostro abbigliamento. Inoltre sono idrorepellenti, traspiranti ed anti allergiche. Le ho pensate – ha sottolineato – per evitare che goccioline e vapori acquei vengano ingerite maldestramente. Per di più – ha aggiunto – con gli appositi ricami allegri e simpatici rendono interessanti e piacevole qualsiasi rapporto di tipo affettivo, ovviamente a distanza. Dulcis in fundo – ha concluso – sono così belle ed uniche da poterle mettere anche su tela ed essere esposte, parimenti ad un quadro, in un qualsivoglia posto della nostra abitazione, per goderne visivamente e ricrearci nel contempo lo spirito”.

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