Lib(e)riamoci, nuovo progetto di lettura: libri al macero!

di Giuseppe Soccio

Aver portato in discarica i libri della biblioteca, beni pubblici protetti dalla legge, accompagnando l’immonda (è il caso di dirlo, visto che parliamo di “monnezza”) operazione con una lezioncina malferma sulla differenza tra biblioteca ed archivio, richiederebbe un intervento “ovino” di Vittorio Sgarbi, soprattutto quando qualcuno, come il sindaco e l’assessore alla cultura, se lo vanno a cercare, per l’arroganza e l’intolleranza, infastidita e fastidiosa, che non si addice ad amministratori al servizio della collettività (e non proprietari di beni pubblici), verso le critiche, che sono il sale della “vera” democrazia ed un provvidenziale antidoto per evitare errori, che un pizzico di umiltà dovrebbe indurre ad ammettere e correggere.

Tra lo scarto della biblioteca comunale, come lo definiscono i due pubblici ufficiali, c’erano libri, come ben si evince da foto scattate prima che si corresse ai ripari con un video postumo e, pertanto, non veritiero (vedi galleria fotografica in calce, ndr).

In merito, poi, al fatto di destinare i locali dell’ex orfanotrofio delle suore di Santa Chiara alle associazioni, senza procedure di trasparenza pubblica, è una operazione scellerata ed illegittima che bisogna impedire con ogni mezzo.

Il tutto, poi, e questo deve far riflettere, è avvenuto mentre era in corso la prima seduta del Consiglio Comunale, dedicato alle “linee programmatiche” della nuova amministrazione. Alla faccia della partecipazione della minoranza, delle associazioni e dei cittadini alle scelte importanti. Si è trattato dell’ennesima ipocrita farsa, durante la quale un sindaco che ha amministrato da quando (15 anni fa) si sono verificati fatti che hanno portato al dissesto e che ha avuto 5 anni per capirci a fondo, ha bisogno di altri 90 giorni per dire qualcosa sull’avvenuto, o meno, risanamento finanziario!

Colgo l’occasione per riproporre il mio esposto sulla relazione poco chiara di fine mandato, mettendoci, ancora una volta, la faccia e la firma in prima persona (Clicca qui).

P.S. In allegato la fonte da cui il sindaco ha tratto le sue affermazioni sulla differenza tra biblioteca ed archivio.


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