San Marco in Lamis sempre più lontana dall’obiettivo sulla raccolta differenziata

Ancora distante il superamento della percentuale di RD pari al 65%, ovvero il livello minimo per iniziare ad ottenere la riduzione dei costi per lo smaltimento dei rifiuti in discarica

Più la differenziata va giù, più il costo della TARI va su. Difatti – oltre agli importi salati delle bollette che parlano già abbastanza chiaro – è sufficiente consultare il sito web dell’Osservatorio Regionale dei Rifiuti Puglia per rendersene conto. Tant’è che San Marco in Lamis, dove il “porta a porta” è attivo ormai da più di dieci anni, lo scorso agosto ha fatto registrare un deludente 29,22% di RD, quasi le stesse percentuali di chi ha ancora i cassonetti per strada.

Dunque, il problema c’è, le cause sono note, l’inefficienza persiste ed è anche evidente. Per consolarsi non resta che guardare l’erba del vicino. Che anche in questo caso è sempre più verde: a San Giovanni Rotondo, ad esempio, le percentuali viaggiano ormai da tempo ad alta quota con un invidiabile 72,97% (agosto 2022). Idem con patate per la vicina Rignano Garganico, che può vantare una percentuale del 61,55.

Intanto, a San Marco in Lamis, anche la seconda gara per il rinnovo dell’appalto per i servizi di smaltimento e raccolta dei rifiuti è andata deserta (attualmente il servizio è in proroga da più di un anno ed è gestito dalla EdilVerde). Secondo le forze di opposizione, per rendere più appetibile l’eventuale contratto sarà necessario ritoccare, ancora una volta, il prezzo e le prestazioni previsti dal bando. Scelte e costi, stando così le cose, che in futuro potrebbero determinare un ulteriore aumento economico dell’odiato tributo.

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