Parco Avventura e soldi buttati. Veramente la lezione non è servita

Sull’utilizzo dei fondi del PNRR da parte del Comune di San Marco (in questo caso Percorso nella Pinetina e Asilo Nido a Borgo Celano) c’è veramente da temere che ci saranno altri sprechi di denaro pubblico, considerando il modo con il quale si affrontano le questioni.

È il caso di una lettera (che si allega in copia) che il Sindaco ha indirizzato al Responsabile del Settore LL.PP., e alla Giunta per semplice conoscenza, che contrasta, tra l’altro, con quanto detto a proposito di una lettera aperta di una organizzazione politica in merito alla ubicazione di un Asilo Nido nell’area ora occupata dal Parco Avventura.

Non è dato sapere, almeno per chi scrive, quale sia il contenuto della nota cui quella lettera è di riscontro. Si può ipotizzare che il Responsabile del Settore LL.PP. abbia fatto rilevare che l’area prescelta per l’Asilo Nido, negli strumenti urbanistici, è destinata a Verde di Quartiere, ragion per cui bisognerebbe, forse, procedere ad una variante degli stessi.

Il Sindaco afferma che non occorre nessuna variante e che si può destinare quell’area per l’istruzione ed individuare successivamente un’altra “area idonea” per il Verde.

Fin qui, niente di eccessivamente strano, salvo il fatto che è quantomeno insolito che sia il Sindaco a dire a un tecnico comunale che cosa prevedono le norme e gli strumenti urbanistici e non già l’organo tecnico, il Responsabile del Settore Urbanistica in questo caso, come normalmente dovrebbe avvenire.

Ma, quello che è veramente strano è “l’ordine” del Sindaco: “il Parco Avventura dovrà essere smontato con risorse da reperire in bilancio, e, previa verifica dello stato di conservazione dei manufatti, ricollocato in altra area idonea da individuarsi”.

Insomma, dobbiamo (dico noi perché si tratta delle tasse che paghiamo come cittadini) “buttare” altri soldi per smontare e rimontare (dove non si sa) manufatti danneggiati da un incendio.

E, tutto ciò potrebbe essere fatto con atti senza alcuna legittimità. Infatti, una semplice lettera del Sindaco non costituisce un “atto amministrativo”.

Speriamo che almeno sia fatto salvo un minimo di rispetto della legalità che attribuisce precise competenze ai vari organi e che prevede precise procedure in materia sia urbanistica che di opere pubbliche nonché di spesa del pubblico denaro.

E speriamo anche che il chiarimento della vicenda non avvenga con le solite modalità fuorvianti dei social, ma che la pubblica amministrazione parli con gli atti, con il linguaggio proprio, cioè, della pubblica amministrazione.

Allegati:

G. S.

Print Friendly, PDF & Email