“Rabarbaro Blues”, l’omaggio dei Bulles Note Squinternet a Lelio Luttazzi

Con una immagine caricaturale in copertina di Lelio Luttazzi, disegnata da Walter Molino, i Bulles Note Squinternet dedicano ad uno dei maggiori interpreti della musica Swing in Italia, un album che raccoglie le sue canzoni più memorabili.

di Luigi CIAVARELLA

La formazione Bulles Note torna, a distanza di nove anni da “Ali di scirocco”, a pubblicare un nuovo album dal titolo “Rabarbaro Blues“, questa volta dedicato interamente alla musica di Lelio Luttazzi, impareggiabile compositore e direttore d’orchestra molto noto in Italia soprattutto per aver introdotto nei circuiti radiofonici la musica swing.

Rispetto ad allora nella formazione si sono avvicendati alcuni musicisti. Non ci sono più Nicola Contegreco (pianoforte) né i fiati di Enzo Nini (senza contare il prezioso contributo di allora di Renato Sellani, scomparso nel 2014) ma in compenso vi troviamo altri eccellenti musicisti come Salvatore De Iure al pianoforte, il basso di Ulrico Priore e soprattutto la chitarra e la voce di Ciro Iannacone, che anche in questa prova non smentisce le sue doti interpretative, nonché la batteria di Tiziano Paragone e la voce di Gina Palmieri, che duetta, oltre a interpretare il motivo finale “Buonanotte Rosanna“, con Ciro in tre brani, tra cui “Rabarbaro Blues“, la traccia che da il titolo al lavoro. In scaletta anche “Souvenir d’Italie“, forse il pezzo più bello dell’album, senz’altro il più iconico, il quale ci riporta senza indugi in quel clima stile anni ’50, da Night Club, ovvero nel periodo più fecondo della musica Swing in Italia.

Si tratta di brani incisi dall’Autore rispettivamente nel 1956 e nel 1961 e sono tra quelli più conosciuti del compositore triestino. “Il giovanotto matto“, quarto brano della compilation, invece è un pezzo storico poiché è stato composto da Luttazzi nel 1943, quindi in piena guerra, per Ernesto Bonino conosciuto al teatro Politeama di Trieste, che i Bulles Note riprendono con un arrangiamento in cui si notano i timbri di basso e batteria in evidenza, di Ulrico Priore e Tiziano Paragone, davvero molto incisivi.

Dall’introduttiva “Eccezionalmente“, in cui Ciro Iannacone e Gina Palmieri duettano in modo confidenziale, incalzati dal piano di Salvatore De Iure, alle versioni di “Chiedimi tutto” (“Chiedimi tutto ma lasciami il mio vecchio jazz”) e “Canto“, prodotte anche queste da Luttazzi agli inizi degli anni sessanta, Ciro Iannacone con la sua voce versatile, e il resto della band, rendono al meglio quel suono che pur proveniente da un passato lontano trova la sua attualità nel presente; come pure “Legate ad uno scoglio“, forse la canzone più famosa di Lelio Luttazzi, pubblicata anche questa nel 1961 nel periodo d’oro della musica swing in Italia, che fotografa appieno un’era indimenticabili della nostra storia recente. Chiudono “Dottor Jekyll & Mr. Hyde“, con una andatura blues, dove le voci di Ciro e Gina tornano a dialogare, e “Buonanotte Rosanna“, cantata da Gina Palmieri accompagnata al pianoforte dal Maestro Vittorio Basanese, anche questo un lento sognante, che Lelio Luttazzi dedicò in quel tempo a sua moglie Rosanna, conosciuta a Roma nel 1975.

Un brano che chiude un album sincero e a tratti persino emozionante per quei riferimenti che seppure distante conservano un sapore atemporale, una freschezza inedita, senza tempo, forte di quel suono e quelle canzoni che hanno fatto la storia della musica Swing in Italia.

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