San Marco in Lamis, Merla dal vescovo per chiedere lo spostamento delle Fracchie al Giovedì Santo

Lo si legge sulle colonne odierne de “L’Edicola del Sud” nell’articolo a firma di Maurizio TARDIO.

Per ora è stata accesa una piccola fiaccola, ma si spera che possa diventare una fiamma ardente. Settant’anni dopo dalla decisione di spostare il giorno della Processione delle Fracchie, il sindaco di San Marco in Lamis prova a riportare indietro le lancette della tradizione e ripristinare al Giovedì Santo il corteo di coni lignei ardenti, trascinati come macchine medievali su carri metallici.

La proposta è già finita sul tavolo del nuovo vescovo di Foggia e pare che sia stata valutata con un certo interesse, solo che i tempi della Chiesa – è noto – non sono particolarmente celeri e un eventuale parere favorevole potrebbe arrivare già quest’anno ma per la edizione della processione del 2025: data significativa visto che è l’anno del Giubileo e sarebbe più consono avere una processione della Madonna in cerca del Figlio, nel giorno precedente alla sua morte, come avveniva in passato e come racconta anche in un suo scritto Gabriele Tardio, ricercatore storico: «L’uso di fracchie-fiaccole trasportate era già descritto nello statuto comunale del 1490 e in vari statuti delle confraternite locali. Nel 1873 il vescovo di Foggia, contrario alla manifestazione con i fuochi, cercò di abolirla, ma a seguito di una vera e propria sommossa popolare fu costretto ad autorizzare una delle Confraternite (quella dei Sette Dolori, che ancora oggi ne ha facoltà, ndr) a fare la processione».

La devozione popolare portò, agli inizi del Novecento, a fare fracchie-fiaccole sempre più grandi e a montarle su ruote per trasportare “giganti di legno accesi” che potevano superare anche i 100 quintali di peso. Infine, nel 1954 «il giorno della Processione venne spostato dalla sera del giovedì alla sera del venerdì santo per opportunità religiosa», racconta ancora Gabriele Tardio.

Adesso, si vuole riavvolgere il nastro del tempo e ripristinare la primordiale tradizione della Processione delle Fracchie. Il sindaco Merla ci crede e sta muovendo i passi per riportare indietro le lancette del tempo e consentire una migliore organizzazione degli eventi, non strettamente religiosi, legati alle Fracchie, che nel tempo sono sempre più diventate un’attrazione turistica e un evento riconosciuto a livello regionale.

Certo, il primo cittadino rischia di provocare una sommossa popolare come ai tempi del vescovo, ma certe cose vanno provate per vedere l’effetto che fa. Sperando che non divampi la fiamma della polemica strumentale e si accenda solo quella di una processione unica nel suo genere, a prescindere dal giorno.

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