Lo zio paterno ricorda Massimo Stilla

di Antonio del Vecchio

Celebrata una Santa Messa pochi giorni fa nella Chiesa della Collegiata di San Marco in Lamis a suffragio dell’anima di Massimo Stilla, funzionario di Trenitalia nel settore del trasporto merci su ferrovia, scomparso da poco.

Il sacro rito ha visto la partecipazione dei suoi cari e di numerosi amici per il suo impegno sociale e altruista. Si riporta di seguito il componimento scritto dalla zio paterno che ne racchiude appieno l’essenza del suo essere stato, esprimendo nel contempo alla famiglia la più stretta vicinanza della direzione e redazione della presente testata.

A Massimo

In un attimo si è spento il tuo sorriso, sincero.

In un attimo, per sempre è stato portato via.

Ora, il tuo domani, diverso, è solo da accettare.

Hai vissuto in una onesta e laboriosa famiglia.

La donna che hai sposato ti amava e rispettava.

Così, anche i tuoi tre figli, ben educati e belle persone.

Sei stato un professionista affermato e riconosciuto.

I tuoi clienti, imprenditori, erano sempre soddisfatti.

Il tuo impegno sociale è stato proficuo e condiviso.

Sei stato un cattolico devoto, praticante.

La tua lettura domenicale era profonda e partecipata.

Massimo il tuo essere stato darà sempre luce ai tuoi cari.

Ci ritroveremo dinanzi a Dio, puoi riposare in pace

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