Io, che volevo piantare alberi nel campo sportivo

di Raffaele FINO

Era luglio o agosto del 1982 o 83. Non ricordo bene. Assessore all’Urbanistica, mi trovavo all’ufficio tecnico. Più o meno erano le undici e trenta del mattino, quando, con passo veloce, entra Matteo Coco. Mi cerca e senza tanti giri di parole mi spiega che a causa di problemi sorti all’interno della locale Polisportiva non c’era nessuno che firmasse l’iscrizione per il prossimo campionato e quindi mi chiese di firmarla, io, l’iscrizione, che andava inviata entro mezzogiorno o l’una.

Ora parlare di calcio con me è come parlare ostrogoto. Per cui mi affidai completamente a quanto mi aveva brevemente spiegato Matteo. Firmai. L’iscrizione andò in porto e il San Marco poté giocare il campionato e andare in Promozione.

E così, io che volevo fare un parco urbano al posto del campo sportivo, mi trovai a rivestire un ruolo che non avrei mai immaginato. È l’eterogenesi dei fini o il destino che si fa beffa dei propositi che uno ha.

Come corollario aggiungo che fui anche nominato commissario della Polisportiva!!! Non so da chi e come. Presiedetti due assemblee piuttosto vivaci. Ma non mi scomposi più di tanto, abituato come ero ai direttivi del partito. Per mia fortuna la carica di commissario durò appena una quindicina di giorni.

Comunque tanti auguri alla squadra o alle squadre di San Marco.

Lo sport, al di là delle battute, va favorito e incoraggiato… e gli alberi vanno piantati tutto intorno al campo sportivo.

 

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