Gabriele e Maria, due laici della nostra Arcidiocesi

di Antonio DANIELE

Non è la storia della Vergine Maria con l’Arcangelo Gabriele. Non è nemmeno la storia fantastica tra due innamorati. Non è la storia di una coppia di sposi che ha donato la sua vita. È la storia di due nostri laici che nel tempo hanno donato la propria vita al servizio della nostra Chiesa diocesana.

Sto parlando di Gabriele Tardio che nel 2013 ci ha lasciato prematuramente e improvvisamente su questa terra. Gabriele si era formato alla scuola di Francesco. Del santo di Assisi aveva preso su di sé lo stile di vita e lo stile di un annuncio. Gabriele è stato un grande educatore dei giovani nel gruppo scout e ha saputo coniugare la fede ricevuta alla fede che doveva trasmettere alle nuove generazioni. Si è formato una famiglia. E Dio sa scrivere bene sulle righe storte della nostra vita. Ho incontrato Gabriele qualche giorno prima che li succedesse la morte improvvisa. Mi sta stava parlando del lavoro che stava per finire sulle chiese rurali della nostra terra. Mi diceva che aveva censito ben 37 chiese con nomi stranissimi, ma che indicavano un popolo che pur povero si è alimentato nella fede di Dio. Di Gabriele, storico della nostra città di San Marco in Lamis, non dobbiamo perdere la sua ricerca e la sua volontà di essere attento alla storia e di mettere a disposizione di tutti la sua passione. A 10 anni dalla scomparsa ci deve unire la preghiera per la sua anima. La tomba ci ricorda il suo stile. A noi la responsabilità di non far dimenticare questo laico impegnato nella città e nella nostra diocesi.

Maria Tricarico ci ha lasciato con l’eredità degli anni. È stata una donna straordinaria della nostra Arcidiocesi. Sempre disponibile a dare il proprio contributo. È stata una valida collaboratrice nelle comunità parrocchiali che nel tempo ha servito. Maria Tricarico la vogliamo ricordare in modo particolare per il suo impegno verso i più fragili. Donna che portava su di sé la fragilità della vita, poteva anche esimersi dagli impegni. Ha fatto della sua fragilità un mezzo per esaltare le fragilità che viveva la nostra terra. Si è impegnata in modo particolare nella Caritas diocesana. In quella ha speso le migliori energie e ha dato forte la sua testimonianza di donna, di credente, di laica. Di Maria ricorderemo che non c’è età per impegnarsi. Non ci sono limitazioni nelle nostre opere. Non ci sono parole vuote che dicano forte la nostra fede. A Maria che possiamo ritenere nostra compaesana, di origi della città di San Marco in Lamis, fortemente foggiana, l’estate ci graziava della sua presenza a Borgo Celano. Ci mancherà la tua vita di preghiera e di servizio. Ci mancherà lo stile unico di essere donna, impegnata nel sociale, impegnata nella nostra Arcidiocesi di Foggia- Bovino.

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