Rignano, tutto pronto per la statua di San Pio

Tutto pronto per l’inaugurazione della prima statua con l’effigie di Padre Pio, a Rignano Garganico. A confermare la notizia è l’arrivo in zona del simulacro, messo subito sul suo naturale piedistallo dalla ditta incaricata.

Come noto, a dare man forte al progetto è stato un donatore del posto. Si tratta della BCC (Banca di Credito Cooperativo) di San Giovanni Rotondo, che, in occasione dei suoi cent’anni istitutivi ha messo a disposizione dell’Amministrazione Comunale, diretta dal sindaco Luigi Di Fiore, la somma occorrente che si aggira a 15 mila euro, già appaltata a tamburo battente ad una nota ditta locale. Impresa edile, quest’ultima, sulla cresta dell’onda, avendo già donato una statua di gesso raffigurante la Madonna del Carmine, patrona dei muratori; restaurata a nuovo la grande Croce presso l’omonima località di Capolumonte, nonché una serie di altre opere e realizzazioni di fede e di devozione.

Come dire che va “a fagiolo” in ogni occasione. La stessa ha provveduto qualche giorno fa a scaricare l’opera bronzea, incartata di tutto punto (vedi foto) nell’omonima piazza, realizzata al centro del nuovo quartiere Monte Sacro, di recente costruzione. La stessa resterà ‘nascosta’ sino a domenica 9 giugno, allorché alle ore 18.30, si provvederà all’inaugurazione in pompa magna, alla presenza delle autorità civili, militari e religiose e soprattutto del popolo devoto.

Tutto questo avrà luogo dopo la celebrazione della Santa Messa e la conseguente Benedizione, officiata dal parroco Don Santino Di Biase, coadiuvato dal suo vice, Don Antonio Gianfelice e dal resto del clero. Come noto, la comunità in parola fu onorata dal Frate con la visita, la prima nel Promontorio, avvenuta nel lontano 10 maggio 1917, su cui si è scritto un libro ben dettagliato. Quel giorno, il Frate giunse in paese, come Gesù a Gerusalemme, a cavallo di un asinello, che, dopo aver attraversato la Ripa – Belvedere, giunse a destinazione, ossia alla casa del canonico don Pietro Ricci, ubicata in Via Gioielli, suo affezionato amico e padre spirituale, come dimostrano le oltre trenta lettere intercorse tra i due venerabili religiosi negli anni che si protraggono sino alla fine del 1920, allorché Don Pietro tornò al Padre Celeste, lasciando ai posteri la sua fama di ‘uomo buono’

Da rilevare una nota critica. Qualcuno, seppure apprezzando vivamente il gesto benefico effettuato dall’offerente (la BCC), avrebbe preferito che la statua fosse stata installata nello spazio proposto in un primo tempo sulla Ripa. Precisamente di fronte alla Fontana, là dove c’è un piccolo ed appartato spiazzo, sufficiente alla bisogna. E questo anche perché bisognava attutire ad ogni costo la delusione provata dentro e fuori del paese inerente al rinvio a tempo indeterminato della realizzazione della grande Statua (la più alta del mondo), di cui si sono scritti fiumi di inchiostro. Secondo lo stesso osservatore, ci vorrebbe una seconda statua da installare nel predetto luogo, assai pregiato per la vista panoramica non dissimile dall’Infinito di Leopardi, per i sentimenti e le emozioni che ispira. Sito, quest’ultimo, assai frequentato non solo dagli indigeni, ma da innumerevoli turisti. Insomma, chi vive vedrà! (AntDV)

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