Il Comune condannato all’inefficienza perpetua

di Giuseppe Soccio

Quanti sono i cittadini che, lamentandosi di disservizi, hanno affermato, ed affermano, che “sul Comune non si capisce più niente”, intendendo, con questa affermazione, l’inefficienza dell’apparato burocratico, oltre che l’assenza di direttive precise da parte dell’Amministrazione?

Io credo che siano in molti, soprattutto ora che l’organico del personale si è ridotto al lumicino (i pensionamenti ancora continuano).

La solita miopia, però, di chi non ha un progetto complessivo a lungo termine per la città porta subito a dire, demagogicamente, che si sta provvedendo con nuove assunzioni.

Certamente, nuove assunzioni alleggeriranno la situazione, ma, senza idee chiare sulla necessità di aggiornare, chiamiamola ancora così, la pianta organica, si comprometterà, in senso negativo, l’efficienza del nostro comune per i prossimi 30/40 anni.

“Sul Comune non si capirà niente per molto tempo ancora”, nonostante le nuove assunzioni, se non saranno definite quali devono essere le competenze (professionali in senso stretto, ma anche di tipo collaborativo, di disponibilità e suscettibilità ad una formazione continua e flessibile) e quale la trama organizzativa del personale che sarà assunto.

È indispensabile, lo ripeto, definire una “pianta organica” adeguata e rispondente alle nuove esigenze: l’impiegato che si limita a pratiche cartacee e ripetitive, senza qualificazioni e competenze specifiche, non ha più motivo di esistere: ai tempi della rivoluzione scientifica 4.0 pensare ad impiegati vecchio stampo non ha senso.

Purtroppo, nessuno ha posto, e pone, questa primaria e fondamentale esigenza: per i soliti motivi di propaganda e di conquista di consenso effimero, limitato ad una campagna elettorale, sono arrivati nuovi impiegati per mobilità e si stanno svolgendo alcuni concorsi, mentre nelle pieghe di qualche deliberazione pre-elettorale si prefigurano persino altre forme di chiamata per incarichi da ricoprire, anche di alta specializzazione.

Mi rivolgo al nuovo Consiglio Comunale perché, tra le priorità, sia posto il nuovo assetto da dare all’apparato burocratico (con termine superato “pianta organica”) del Comune, se si vuol fare veramente il bene della nostra città.

Del resto, l’esperienza lo ha insegnato ampiamente: investimenti e piani spesso si bloccano per la burocrazia ed anche i buoni propositi naufragano miseramente.

Abbiamo bisogno di un struttura tecnico-amministrativa che dia impulso allo sviluppo e all’innovazione, che non freni ma acceleri i processi di ammodernamento nei vari settori della società civile.

Assumete chi volete, e come volete, vien da dire agli amministratori, purché siano persone qualificate e motivate ad aiutare la collettività nei suoi sforzi di uscire da una situazione di arretratezza e declino, che sappiano operare e cooperare, anche in termini relazionali, sotto l’impulso di dirigenti con caratteristiche manageriali, capaci di interpretare i bisogni e dialogare continuamente con i “portatori di interessi” nei confronti del Comune, avendo sempre presenti le tendenze di cambiamento in atto nella società.

Il Consiglio Comunale sia convocato subito per discutere e approvare la nuova “pianta organica”, che è prerogativa del consesso più rappresentativo di tutti i cittadini. Si tratta di materia decisiva e complessa e, per questo, non sarebbe sbagliato avere come riferimento le “migliori pratiche” in atto ed affidarsi alla consulenza di tecnici di organizzazione aziendale e di istituti di ricerca e studio, anche statali ed accademici, sulla pubblica amministrazione.

Ricordiamoci che i ministri cambiano, ma i direttori generali restano e comportiamoci con lungimiranza.

Print Friendly, PDF & Email